NICOLA PASQUINUCCI
Cronaca

Vespa, la festa di una leggenda su ruote. "Mio nonno Corradino D'Ascanio ha creato un mito"

La parata ai World Days di Pontedera è uno show con migliaia di partecipanti. C’è anche chi è partito dal Kuwait

Pontedera (Pisa), 21 aprile 2024 - "Gli fu chiesto di mettere l’Italia su due ruote e inventò la Vespa, ma per noi era soprattutto un nonno affettuoso e geniale, capace di risolvere in casa anche il problema della biancheria che non si asciugava se fuori pioveva inventandosi quella che possiamo considerare l’antenata dell’odierna asciugatrice". Sorride Maria D’Ascanio mentre ricorda il suo nonno Corradino, il celebre progettista chiamato nel 1945 dalla Piaggio di Pontedera per realizzare un motociclo, a basso costo che aiutasse gli italiani a ripartire dopo la seconda guerra mondiale. Nacque la Vespa, e fu un successo planetario anche se all’inizio dovette superare alcuni scogli. C’era anche la nipote di D’Ascanio ieri al terzo e penultimo appuntamento del Vespa world days, il raduno mondiale che ha raccolto 8.500 iscritti ufficiali più altre non precisate migliaia di centauri che si sono uniti ai vari eventi.

"Per me e le mie due sorelle – prosegue la nipote dell’ingegnere – celebrare il nonno è sempre una grandissima emozione. Vedere Pisa, dove risiediamo, e Pontedera piene di Vespe con gruppi che arrivano qui da tutto il mondo per la Vespa è un brivido speciale. Anche se nostro nonno da lassù starà sorridendo e direbbe: “tutta questa gente cosa ci fa qui, sta perdendo tempo, bisogna fare qualcosa di utile“. Lui è sempre stato un pragmatico e con il cervello in movimento". Infine, Maria D’Ascanio ricorda che il garage del nonno "è sempre stato una specie di laboratorio per lui e per noi: ci faceva giocare con i trucchi di magia che si inventava, perché si dilettava a fare il prestigiatore, mentre le mie sorelle costruivano piccoli gioielli con gli scarti dei suoi strumenti".

E la sua invenzione anche ieri ha percorso in lungo e largo la Valdera e gran parte della provincia tra parate, eventi e gare. Il momento culminante di tutta la manifestazione è stato il maxi raduno lungo oltre 15 chilometri che è partito dal cuore di Pontedera per poi lentamente, tra ali di folla festanti (non sono mancate le lacrime di commozione tra il pubblico), ha raggiunto le colline dall’inconfondibile bellezza toscana. Una parata di bandiere dove ogni tipo di Vespa uscita dalla fabbrica dagli anni ’40 in poi ha avuto il suo momento di celebrità. Una festa per mettere in passerella chi ha raggiunto Pontedera anche tra mille peripezie. C’era infatti chi ha dovuto “sciare“ con la due ruote sulla neve incontrata sugli appennini. E c’era chi partendo dal Kuwait ha percorso 6mila chilometri in sella. Ma c’erano anche storie d’amore con coppie che alla vigilia delle nozze hanno rinnovato la loro promessa davanti al Vespa village. E anche chi, in nome della pace, ha raggruppato i centauri tedeschi e raccolto fondi per l’Ucraina. Mille storie diverse e vissute su una sella.

Tra i centauri c’era anche, in testa alla parata, Rudy Zerbi, conduttore radio-tv e appassionato di Vespa, in sella a una fiammante Gtv 300. Sempre in sella è apparso anche il sindaco di Pontedera Matteo Franconi che ha accompagnato il presidente del consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo.

E oggi, dopo tre giorni intensi che hanno visto il susseguirsi di inaugurazioni di mostre, spettacoli, presentazioni di libri, realizzazioni di murales e altre installazioni artistiche, è tempo dei saluti. Lentamente il Vespa village si spegnerà con gli ultimi appuntamenti, di cui alcuni slittati per colpa del maltempo di ieri. Seguiranno le premiazioni. E poi, i centauri di tutto il mondo torneranno nelle proprie case, con la Vespa ovviamente.