Firenze, 21 novembre 2024 – Calabroni a zampe gialle, detti anche vespe velutine, una delle più dannose specie aliene invasive, in grado di danneggiare notevolmente in particolare le api mellifere e i loro alveari. E un Toscana il settore apiario è forte di oltre 138.456 alveari e oltre 15.000 apiari gestiti da circa 7.000 apicoltori. Sono dunque pronte nuove risorse messe a disposizione dalla Regione per ulteriori interventi contro questi insetti dannosi originari del Sud-Est asiatico.
La giunta, su proposta dell'assessora all'agricoltura e vicepresidente, Stefania Saccardi, ha approvato una delibera per attività di monitoraggio e neutralizzazione dei nidi dei calabroni. "E' la prosecuzione anche nell'annualità 2025 - spiega Saccardi - del nostro Piano per eradicare le specie aliene invasive, nell'interesse dei produttori e delle produzioni agricole. Lo attueremo anche grazie alla fondamentale collaborazione e consulenza delle Università di Pisa e di Firenze, che ringrazio. Di pari rilievo è il coinvolgimento delle associazioni apistiche, fondamentale sia per l'esecuzione delle attività di monitoraggio, che per la loro esperienza maturata nel corso degli anni, sia per le operazioni di distruzione e neutralizzazione dei nidi delle due specie invasive".
Le attività di monitoraggio e neutralizzazione dei nidi dei calabroni sono attuate dalle associazioni apistiche maggiormente rappresentative sul territorio regionale, Associazione regionale produttori apistici toscani (Arpat), Toscana Miele, e dell'Associazione apicoltori delle province toscane (Aapt). A loro andrà un contributo fino al 90 % delle spese relative ai loro interventi, per un importo complessivo massimo di oltre euro 40.000 euro. Al dipartimento di Biologia e di scienze veterinarie dell'Università di Pisa e al dipartimento di Biologia di quella di Firenze sono destinati invece più di 70mila euro.
"L'intervento - spiega la Regione in una nota - si basa in primo luogo su una attività di coordinamento scientifico, con l'implementazione della rete di monitoraggio attivo negli apiari del territorio regionale, sulla raccolta delle segnalazioni provenienti dal monitoraggio attivo e passivo e sull'elaborazione dei dati raccolti, oltre che su un'attività di formazione del personale impiegato nella distruzione dei nidi di vespa velutina individuati con l'attività di monitoraggio".