Firenze, 22 novembre 2024 – I dati della violenza sulle donne in Toscana fanno veramente una grande impressione e raccontano una regione dove i femminicidi, i soprusi, i maltrattamenti sono troppo diffusi. Solo nel 2023 son state uccise sei donne; fanno salire il bilancio dal 2006 alla fine dello scorso anno a quota 140. Il 75 per cento delle vittime sono italiane, così come il 77 per cento degli assassini. Nel 2024 a questa triste lista si sono aggiunte altre nove donne, ultime in ordine cronologico Flavia Mello Agonigi e Laura Frosecchi. Una lunga scia di sangue che si accompagna a numeri drammatici anche sul fronte della violenza.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio sociale regionale, sono oltre 4.540 le donne che nel 2023 si sono rivolte a un centro antiviolenza; 1951 gli accessi ai pronto soccorso toscani in codice rosa (riservato a tutte le vittime di maltrattamenti) di cui 400 minorenni. E nonostante si parli sempre più anche nelle scuole di diritti, di rispetto, di lotta al sopruso, i dati presentati nell’ambito de “La Toscana delle donne” evidenziano una crescita esponenziale del fenomeno, che continua a essere una vera e propria emergenza sociale.
Un grande lavoro sul territorio toscano di accoglienza, denuncia, assistenza e orientamento è svolto dai venticinque Centri antiviolenza e i loro 102 sportelli che si trovano in tutte le province. Tra le oltre 4500 donne accolte lo scorso anno, è stato avviato un percorso di uscita dalla violenza per 3.262 persone di cui il 67 per cento italiane e nel 62 per cento dei casi con figli. Di fronte al pericolo, vengono attivate le case rifugio: in Toscana ce ne sono ventotto, tutte in località segrete. Qui le donne sole o con i propri figli trovano una nuova abitazione e inizia un percorso di ripartenza con il sostegno di operatrici formate. Nel 2023 hanno accolto 134 donne con 110 figli; l’anno precedente erano state 109 con 92 minori.
Le persone assistite dai Consultori nel 2023 per casi di abuso e maltrattamento sono state 920, ben 110 in più rispetto all’anno prima; 1.250 le donne prese in cura dai servizi sociali per violenza di genere e 480 coloro per le quali è stato definito un progetto individualizzato di fuoriuscita dalla violenza. Anche il sistema dell’emergenza-urgenza sociale (Seus) attivo in 19 ambiti territoriali toscani nel 2023 ha registrato 337 di violenza subita e 34 di assistita. Nel 2023 i consultori hanno accolto 920 donne (810 nel 2020), i servizi sociali ne hanno preso in cura 1250.
Non va purtroppo meglio tra i minorenni: dai dati del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, il numero di ragazzi segnalati all’Autorità giudiziaria e presi in carico dal servizio sociale territoriale sono in costante crescita. Dalle 3431 vittime di violenza del 2019, nel 2023 sono state 4.573; il numero delle vittime di violenza assistita aumenta dalle 2.130 del 2019 alle 2.834 del 2023. Cresce però anche il numero di uomini maltrattanti che si rivolge a uno dei cinque centri a loro dedicati sul territorio regionale: sono stati 659 nel 2022, il 135 per cento in più rispetto all’anno precedente.
Il 70,6 per cento è di nazionalità italiana e circa la metà rientra nella fascia di età compresa fra i 30 e i 49 anni. L’obiettivo per loro è quello di interrompere la violenza, ma solo la metà di questi riesce a concludere il percorso. Gli altri abbandonano per motivi vari.
“La violenza di genere è una vergogna inaccettabile. In Toscana stiamo facendo moltissimo per affrontare questa piaga, ma dobbiamo fare sempre di più per un’azione culturale e di sensibilizzazione e per sostenere tutte le attività che si rendano necessarie” ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani alla presentazione del rapporto.
Sono intervenuti anche gli assessori regionali alle politiche sociali Serena Spinelli, alle politiche di genere Alessandra Nardini e al diritto alla salute Simone Bezzini e la capo di Gabinetto del presidente Cristina Manetti.