Primi casi di virus sinciziale tra i bimbi molto piccoli. Ecco cos’è e come si trasmette

Colpisce soprattutto i prematuri e i bimbi con cardiopatie congenite nei primi 3 anni di vita. In fase avanzata le ricerche per un vaccino

Virus respiratorio sinciziale, il grafico sui sintomi

Virus respiratorio sinciziale, il grafico sui sintomi

Firenze, 10 novembre 2023 - Primi casi di virus sinciziale tra i piccolissimi. Ma cos’è il Virus Respiratorio Sinciziale, o Vrs?

Cos’è il virus respiratorio sinciziale

E’ molto diffuso e contagioso; proprio come il virus dell’influenza, provoca epidemie annuali. Si trasmette per via aerea - attraverso l'inalazione di goccioline provocate da uno starnuto o dalla tosse - o per contatto diretto delle secrezioni nasali infette con le  mucose degli occhi, della bocca o del naso. Il periodo di maggiore contagiosità è quello attuale, tra novembre e aprile, con un picco nei mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Il periodo di incubazione del virus è di circa quattro-sei giorni.

Chi colpisce

E’ un virus noto che colpisce principalmente i bambini. In particolare i prematuri e coloro con cardiopatie congenite nei primi 2-5 anni di vita, soprattutto nei primi 3 anni. Sono colpiti anche i bambini fragili come gli immunocompromessi e i soggetti con età superiore ai 65 anni.

Nei nati prematuramente o con una malattia polmonare cronica, o che hanno alcune malattie cardiache e neuromuscolari, l'infezione da Vrs può portare a gravi complicazioni respiratorie (insufficienza respiratoria con mancanza di ossigenazione) ed anche a polmonite, che può diventare pericolosa per la vita.

Inoltre, sembra accertato che l’infezione da Vrs nel lattante sia legata allo sviluppo di asma negli anni successivi.

I dati della letteratura internazionale evidenziano come, a livello mondiale, il virus respiratorio sinciziale sia responsabile annualmente di infezione in oltre 33 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni e di decessi in oltre 120.000 bambini.

Ecco i sintomi

La fase iniziale del Vrs nei neonati e nei bambini piccoli è spesso piuttosto blanda, simile al raffreddore. Nei bambini con meno di 3 anni la malattia può estendersi verso le vie aeree inferiori e causare tosse e respiro sibilante. In alcuni, l'infezione progredisce in una grave malattia respiratoria (bronchiolite) che richiede l'ospedalizzazione, in modo da aiutare il bambino a respirare.

Ecco i sintomi più comuni:

Naso che cola, febbre, tosse;

Apnea;

Svogliatezza;

Rifiuto dell’alimentazione;

Sibili durante la respirazione;

Respirazione rapida;

Cianosi (colorito blu intorno alle labbra).

La diagnosi

La diagnosi è spesso difficile perché i sintomi appunto assomigliano a quelli di altre infezioni.

La malattia presente in altri membri della famiglia oppure al nido o all’asilo frequentato dal piccolo può naturalmente fornire un importante indizio. Con un test delle secrezioni respiratorie (tampone nasale o salivare) si può mostrare la presenza del virus.

La prevenzione

I medici raccomandano che i bambini ad alto rischio, per elevata prematurità o presenza di malattie cardiache, polmonari o neuromuscolari e altre malattie debilitanti, ricevano il farmaco palivizumab per esser protetti dalle gravi complicazioni della malattia.

Il Palivizumab è un anticorpo monoclonale (un anticorpo contro Vrs, costruito in laboratorio) che di solito viene somministrato mensilmente durante la "stagione" del Virus Respiratorio Sinciziale, dal tardo autunno alla primavera, con semplici iniezioni intramuscolari. Non è quindi un vaccino e non previene l’infezione ma riduce la gravità della eventuale malattia e abbrevia il soggiorno in ospedale.

Per proteggere i bambini fragili è importante che tutte le persone in contatto con lui si lavino sempre le mani con acqua calda e sapone prima di toccarlo. Inoltre è importante tenere il bambino lontano dal fumo e dalle aree affollate come i centri commerciali.

In fase avanzata di studio sono le ricerche per un vaccino.