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AstraZeneca, il volontario: “Rifarei la sperimentazione del vaccino”

Antonio Metastasio, geriatra e psichiatra originario di Terni, partecipò alla sperimentazione del siero

AstraZeneca, il volontario: "Rifarei la sperimentazione del vaccino"

AstraZeneca, il volontario: "Rifarei la sperimentazione del vaccino"

Terni, 8 maggio 2024 – Nel periodo più buio della pandemia di Covid, Antonio Metastasio ha partecipato alla sperimentazione del vaccino AstraZeneca. «E lo rifarei anche oggi, pur consapevole dei rischi che ci sono» ha sottolineato il medico umbro che vive in Inghilterra dopo che l'azienda ha avviato il ritiro mondiale del prodotto e procederà al ritiro delle autorizzazioni all'immissione in commercio del Vaxzevria in Europa.

AstraZeneca giustifica la sua decisione parlando di una «eccedenza di vaccini aggiornati disponibili» ma a fine aprile ha ammesso per la prima volta nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino può causare trombosi come raro effetto collaterale. Metastasio partecipò alla sperimentazione «in doppio cieco», senza cioè sapere se gli fosse stato iniettato il vaccino sperimentale o un placebo come poi effettivamente risultò.

«È importante ricordarsi l'epoca» ha sottolineato il geriatra e psichiatra originario di Terni che con la famiglia vive e lavora a Cambridge. «C'erano tanti morti - ha aggiunto - ed era importante sviluppare un vaccino. Quindi sì, lo rifarei pur sapendo il rischio che c'è per il vaccino e per tanti altri farmaci (non ne esistono a rischio zero). È importante ricordare che all'epoca, AstraZeneca fu l'unico messo sul mercato a prezzo di costo».

«Non sono sconvolto dalle ultime notizie - ha detto ancora Metastasio - perché molti farmaci possono avere effetti collaterali simili a quelli del vaccino. È comunque importante fare chiarezza sul numero dei casi che ci sono stati e compararli con quelli di prodotti meno controversi». «Del Covid ora non si parla più - ha ricordato Metastasio - ma io ricordo bene quel periodo con i figli chiusi in casa con il lockdown e la perdita di socialità. Speriamo che non ci siano più altre epidemie ma temo che potranno verificarsi, magari di altri virus. È quindi fondamentale avere vaccini sempre più efficaci e per produrli serve la sperimentazione».