GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

Agorà, la piazza sonora di SADI al Mad Murate Art District

L'installazione sonora permanente dell'artista è un progetto a cura di Veronica Caciolli e Valentina Gensini realizzato in collaborazione con il Sistema Museale dell'Ateneo fiorentino.

Le celle dell'ex-carcere duro delle Murate

Le celle dell'ex-carcere duro delle Murate

Firenze, 31 gennaio 2024 - Il suono è memoria. Ricordo di paure e inquietudini, dolori e discriminazioni subite in un luogo - l'ex carcere delle Murate - che da spazio di repressione e negazione è diventato oggi un agorà di riflessione e democrazia partecipata attraverso la creatività dei suoi artisti: l'ultimo si chiama SADI, alias Sam Barreto Cardoso Bertoldi, nasce come eclettico percussionista e polistrumentista per diverse etichette discografiche italiane ed europee, e attualmente compone musica sperimentale e glitch per installazioni di arte contemporanea e performance di danza, sfruttando il sistema surround della diffusione del suono. 

Il suo mondo, ispirato direttamente dalla natura, è popolato da sogni surreali, errori tecnologici, trame di suoni ambientali ed interpolazioni di ritmi interrotti, che prendono vita negli spazi dell'ex carcere duro delle Murate nel corso di quattro mesi di residenza: un viaggio sonoro di quindici minuti che esplora un arco temporale molto più ampio, tra gli anni Venti e Settanta del Novecento, facendo risuonare nelle celle ormai nude dell'ex-penitenziario pensieri ed emozioni, filosofie e lotte di un corposo nucleo di antifascisti - da Gaetano Salvemini a Carlo Levi, da Aldo Capitini ad Alessandro Sinigaglia - afrodiscendenti e minoranze perseguitate. 

Il progetto, ideato da Veronica Caciolli e Valentina Gensini nell'ambito del Black History Month Florence, è realizzato con le voci del soprano Letizia Dei e del contralto Marina Mulopulos, l'allestimento di Omikron e Pardo e il sound design di Claudio Macchia: "Agorà è l'esito di un intenso periodo di ricerca che ha coinvolto memorie orali e archivi, persone e istituzioni - sottolineano le curatrici - Siamo felici di restituire il cuore di un patrimonio culturale e intellettuale che rappresenta un brano inedito e fondamentale della storia delle Murate".

L'installazione site specific, inaugurata domani pomeriggio, proseguirà il suo percorso il 27 marzo con un'azione performativa nella sala espositiva "Africa: esplorazione, colonialismo, popoli minacciati" del Museo di Antropologia ed Etnologia, nell'ambito della collaborazione tra il MAD e il Sistema Museale dell'Ateneo fiorentino, presieduto da Marco Benvenuti