
Paolo Ciotti e Alessandra Comanducci in "L'ho inventato io. Antonio Meucci"
Firenze, 16 febbraio 2023 - Si alza il sipario tra scienza e teatro per andare alla scoperta di Antonio Meucci. Fiorentino, inventore, carbonaro, difensore della libertà, sostenitore dell’Italia unita e grande amico e socio di Giuseppe Garibaldi: ecco “L’ho inventato io. Antonio Meucci”, il ritratto del genio fiorentino secondo il Cantiere Obraz, nella co-produzione con Catalyst, in programma il 16 febbraio (ore 20,45) al Teatro del Cestello di Firenze. Lo spettacolo, scritto da Riccardo Rombi e messo in scena da Paolo Ciotti e Alessandra Comanducci, indaga su una figura che è il punto di partenza per una riflessione sul ruolo centrale del telefono nella società odierna e sul come è cambiata la comunicazione negli ultimi 150 anni.
Nato nel 1808 nel quartiere di San Frediano, Meucci è uno dei molti fiorentini che, esportando il loro ingegno, hanno contribuito a rendere grande l’immagine di Firenze nel mondo. Meucci era molte cose: sperimentatore ingegnoso e visionario, amante delle donne arrestato due volte per amore, studente all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, macchinista teatrale alla Pergola, carbonaro, scenografo al Teatro Nazionale di Cuba, imprenditore a New York, amico e socio di Garibaldi, nemico giurato di Alexander Graham Bell, ma soprattutto l’inventore del telefono. Un’invenzione che gli è stata attribuita a 113 anni dalla morte, l’11 giugno 2002, quando il Congresso degli Stati Uniti ha annullato il brevetto a nome di Alexander Graham Bell.
Cantiere Obraz è compagnia teatrale che si occupa di produzione e formazione teatrale con particolare attenzione alle giovani generazioni. Dal 2008 ha residenza artistica presso il Teatro di Cestello. L’attività della compagnia si muove sotto una duplice spinta: il legame con una tradizione teatrale internazionale di matrice pedagogica russa e un’intensa attività di formazione e produzione teatrale per tutti, ma con una particolare attenzione alle giovani generazioni. L’obiettivo è quello di diffondere la cultura, creare un pubblico consapevole, amante del teatro e della cultura in genere, educare e insegnare la cooperazione fra esseri umani.