
Pia Tolomei e Giorgio Albertazzi
Grosseto, 29 agosto 2020 - «Lo spettacolo? E’ tratto da “Un perdente di successo“ la biografia che Giorgio Albertazzi scrisse negli anni ’80 e che metterò in scena assieme al libro di sue poesie pubblicate postume. E su tutto c’è Pia che attraversa la sua vita e la sua narrazione". Le poesie inedite dell’ultimo imperatore del teatro e di quel suo libro che riletto oggi appare ancora più bello e significativo. Albertazzi lo premette: odia la parola scritta perché non ha espressione e lui di espressione ci vive, perciò aggiunge, ce la metterà nel corso della narrazione. E che narrazione. La "Festa per Giorgio" andata in scena alla Pescaia Resort di Sticciano Scalo – Grosseto – ieri: una serata dedicata a Giorgio Albertazzi con una strepitosa attrice come Mariangela D’Abbraccio, per questo bel progetto ideato e curato da Pia Tolomei, giovane nobildonna e moglie del grande attore. D’Abbraccio, serata non facile... "E’ così perché ascolteremo attraverso di me il suo pensiero, cosa ci ha lasciato cosa ha detto. In un certo senso la sua eredità spirituale. Con Pia abbiamo pensato: perché non lasciare a lui la parola invece di sprecarne di nostre? Così il recital è stato costituito dai pensieri di Giorgio che sono scritti e le sue posie appena pubblicate postume. Un racconto personale con il mio adattamento". Strada avventurosa per uno spettacolo dedicato a un interprete unico. "Esatto, ma mi sono fatta portare dai momenti più significativi della sua vita, dalla sua infanzia, dal racconto dei nonni, dei genitori. Dai quelli su Luchino Visconti, Anna Proclemer e Bianca Toccafondi. E su tutto questo c’è Pia, che attraversa tutto il libro assieme al suo pensiero sul teatro". Un rivoluzionario. "La sua idea che Amleto non esiste perché non è un personaggio, è unica. Giorgio dice che ad Amleto accade di essere personaggio solo quando l’attore gli da voce e corpo ed è un’occasione imperdibile per un attore essere Amleto, magari in tempi diversi della vita, farlo magari ogni due o tre anni per vedere a che punto sei arrivato come attore". E questa vita d’artista attraversata da quella che sarà l’unica donna della vita e che ha sposato, Pia. "Certo. Lei è dovunque tantissimo anche nei suoi pensieri, nell’autobiografia si capisce bene come nelle poesie a lei dedicate che sono straordinarie. Perché lei lo è: è una donna non comune, piena di vita, iniziativa, volitiva, bella. In scena sarò molto molto fedele a quello che ha scritto sul libro pubblicato nel 1987 nel pieno della loro storia personale. E Pia era già il suo presente mentre raccontava tutto quello che accadeva: lei c’è sempre stata. E oggi più che mai è lì accanto a lui. Con amore". © RIPRODUZIONE RISERVATA