
Un momento dell'asta della collezione di Freddie Mercury
Firenze, 9 settembre 2023 – Oltre 114mila sterline, cioè circa 133mila euro. E' la cifra con la quale è stato acquistato all'asta da Sotheby's il tavolo in ebano e pietre dure appartenuto a Freddie Mercury e realizzato con la tecnica del commesso da due artisti fiorentini dell'Ottocento: il mosaicista Gaetano Bianchini e l'intagliatore Angiolo Barbetti. L'oggetto partiva da una base d'asta di 58mila euro e faceva parte dei 1.500 cimeli del frontman dei Queen, ereditati da Mary Austin, ex fidanzata e amica di Freddie Mercury, e custoditi nella sua casa di Garden Lodge a Londra, che sono stati venduti negli ultimi giorni nella mega asta a Sotheby's, dopo essere rimasti in mostra nella capitale del Regno Unito per circa un mese.
L'asta ha fruttato 12,2 milioni di sterline con il record per il pianoforte Yamaha dove Mercury ha composto la celeberrima 'Bohemian Rapsody', battuto per 1,7 milioni di sterline. E' stato aggiudicato per quasi 1,4 milioni il testo originale della stessa canzone, che aveva il titolo provvisorio di “Mongolian Rhapsody” e per oltre 412 mila sterline la porta di ingresso di Garden Lodge, con le scritte dei fan, poi sostituita dalla Austin.
Sono state vendute opere d'arte, manoscritti, costumi di scena, un anello Cartier con onice e diamanti, che Elton John aveva regalato al cantante dei Queen, suo amico, le iconiche scarpe indossate da Mercury, il suo amato gilet con i gatti, la camicia che indossava, ormai debole e malato, nell'ultima fotografia scattata dal suo compagno Jim Hutton.
Un evento straordinario che ha diviso i fan - molti avrebbero voluto che gli oggetti del cantante fossero raccolti e conservati in un museo e non dispersi per il mondo - e che ha amareggiato il chitarrista dei Queen, Brian May. Sui social si è sfogato così: "Inevitabilmente penso davvero tanto a Freddie in questi giorni strani. Ci manca così tanto. I suoi oggetti più intimi e personali, i suoi testi che hanno fatto parte di ciò che abbiamo condiviso per così tanti anni, saranno battuti all'asta per essere venduti al miglior venditore e venire perduti per sempre. E' qualcosa che non posso guardare. Per noi, i suoi amici più cari e la sua famiglia è un momento triste".
“Mary ha fatto bene. Freddie non avrebbe mai voluto che i suoi oggetti, le cose a cui teneva di più, fossero esposte in un museo. Pensava fosse qualcosa di estremamente noioso. Quindi ha chiesto a Mary di farne quello che più preferiva e lei ha preferito venderle, a oltre trent'anni dalla sua morte”, commenta Francesco Sedda, cantante della tribute band Queen in Rock. “D’altra parte, chi poteva fare qualcosa per evitare questo, non l'ha fatto. Poteva intervenire la Queen Productions che dalla storia dei Queen continua a guadagnare. Per esempio partecipando all'asta o facendo un'offerta in tempi non sospetti per poi raccogliere quanto acquistato in un museo, fruibile a tutti”.
Qualche speranza, però, di rivedere la corona e il mantello di finta pelliccia indossati da Mercury nel Magic Tour del 1986 c'è ancora. Il brasiliano Rafael Reisman, che se li è aggiudicati per 635mila sterline, insieme ad altri costumi ed un mobile, produce mostre itineranti e ha già annunciato di volerne fare una su Freddie Mercury, con quello che ha comprato, ma non solo. Il cantante dei Queen, scomparso a 45 anni per Aids nel 1991, non ha bisogno però dei suoi oggetti per essere ricordato e amato dalle future generazioni. “Non voglio essere una rock star, io sarò una leggenda”, è una delle sue frasi più celebri. E leggenda è. La sua eredità musicale è un patrimonio universale che nessuno potrà vendere.