GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

C'era una volta a Poggetti Vecchi: le sfide ambientali dalla Preistoria ad oggi

Nell'ambito delle celebrazioni per i 70 anni dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Museo Archeologico e Museo di Antropologia e Etnologia presentano tre giornate di studi e una mostra di reperti inediti ritrovati nel sito preistorico della Toscana meridionale.

Bastoni da scavo

Bastoni da scavo

Firenze, 22 ottobre 2024 - Resilienza. Dalle origini del mondo, è la parola chiave per comprendere le strategie vincenti adottate dall'umanità per affrontare i mutamenti climatici e i fenomeni atmosferici estremi. Oggi che la ricerca di nuovi modelli di sviluppo sostenibili è diventata una sfida esiziale per la sopravvivenza delle nostre comunità, è lecito chiedersi come i nostri antenati abbiano fronteggiato i cambiamenti ambientali in passato. Da questa domanda nasce la mostra diffusa tra il Museo Archeologico Nazionale e il Museo di Antropologia ed Etnologia: "170000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima" è il titolo del percorso inedito curato da Biancamaria Aranguren, Silvia Florindi, Daniele Federico Maras, Daniela Puzio e Anna Revedin con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio e Regione Toscana. 

Nell'ambito delle celebrazioni per i 70 anni dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, l'esposizione - in programma dal 24 ottobre al 12 gennaio 2025 - presenta le eccezionali scoperte e i reperti inediti rinvenuti nel sito preistorico di Poggetti Vecchi, nella Toscana meridionale, che per 170000 anni ha custodito i resti monumentali di una fauna estinta e i più antichi strumenti in legno fabbricati dall'uomo. A partire dal 2012, l'equipe composta da studiosi della Soprintendenza, dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria e varie università è stata capace di ricostruire le condizioni climatiche rigide dell'epoca e il paesaggio del sito, che aveva attirato nearderthal ed elefanti antichi, come documentato dal ritrovamento di numerose schegge di pietra e da bastoni di legno di bosso con tracce di lavorazione a fuoco: testimonianze straordinariamente intatte che mostrano per la prima volta la scoperta di una nuova tecnologia, l'utilizzo del fuoco.

La mostra è suddivisa in due sezioni, quella a Palazzo Non Finito, che valorizza lo scavo attraverso ricostruzioni ambientali, copie 3D e tecnologie digitali immersive, e l'altra al Museo Archeologico Nazionale, che offre l'opportunità unica di scoprire lo stile di vita dei primi abitanti della nostra regione attraverso manufatti originali in legno mai esposti finora a causa della loro estrema fragilità. A latere dell'esposizione, dal 24 al 26 ottobre il rapporto tra uomo e ambiente sarà al centro del ciclo di conferenze "Rischio e risorsa. La risposta delle comunità preistoriche alle sfide ambientali", tre giornate di studi al Dipartimento di Biologia dell'UNIFI con cinquanta interventi di oltre duecento studiosi, docenti ed esperti di preistoria e protostoria.