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Don Matteo 13, Spoleto si sveglia senza il suo amato parroco. Ma è boom di ascolti

Una lettera commuovente per il passaggio di testimone tra Terence Hill e Raoul Bova.

Raoul Bova in "Don Matteo 13"

Raoul Bova in "Don Matteo 13"

Firenze, 29 aprile 2022 - Don Matteo 13 riparte da Raoul Bova e fa subito il pieno d'ascolti. La popolare serie tv di Raiuno, nella puntata andata in onda il 28 aprile, con una toccante lettera segna il passaggio di testimone tra Terence Hill, don Matteo, e Raoul Bova, don Massimo, nuovo parroco della chiesa di Sant'Eufemia a Spoleto. Il nuovo parroco attraversa le campagne dell'Umbria in sella alla sua moto, a tutto gas. Ma entra in punta di piedi, per una svolta che fa commuovere e viene seguita da 6 milioni 486mila spettatori, pari al 31,1% di share e con 92.2mila interazioni social.

Nella puntata 'L'amico ritrovato' Bova diventa don Massimo, prende il posto di don Matteo, ma ha un passato misterioso che si svela quasi subito, ed è un po' come se il carabiniere 'Ultimo' diventasse sacerdote.

Si ricomincia da quell'auto nera che si porta via Terence Hill: Spoleto si sveglia senza il parroco di Sant'Eufemia mentre il misterioso motociclista col giubbotto nero e lo zaino sulle spalle arriva davanti alla chiesa. E' Raoul Bova, il nuovo sacerdote che subito si ritrova invischiato in un caso di cronaca nera. Ma l'accoglienza non è delle migliori (almeno inizialmente). Il Maresciallo Cecchini (Nino Frassica) mette subito le cose in chiaro: "Qui l'unico parroco è don Matteo. E non lo sostituisce nessuno, neanche pro tempore".

Tra indagini e commedia - giocata soprattutto sulla gelosia del capitano Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta) ancora innamorata del pm Marco Nardi (Maurizio Lastrico), nei confronti di Valentina (Emma Valenti) - la piccola Ines dice a Bova quello che tutte le signore di Spoleto e le tante spettatrici pensano: "Non sei troppo bello per fare il prete?". In origine era un carabiniere dei reparti speciali poi però è arrivata la chiamata di Dio. E don Matteo dove è finito? Terence Hill non si vede per tutta la puntata ma la sua presenza è costante: quella auto nera che lo ha prelevato dalla sua Spoleto lo ha portato dall'altra parte del mondo, in missione.

E al termine della puntata, con una commovente lettera agli amici è la stessa voce di Mario Girotti a spiegare cosa è successo a don Matteo. L'amato prete racconta di esser dovuto partire improvvisamente, senza poter salutare nessuno e per questo si scusa. Rivela di essere nell’ospedale del suo amico missionario e di non sapere ancora quando ritornerà. “C’è tanto da fare ma mi mancate già” dice don Matteo nella sua lettera a Cecchini, parlando anche di quella famosa pecorella che 22 anni prima gli aveva regalato e della loro speciale amicizia che nel tempo è stata per lui fondamentale. E don Matteo saluta anche a Natalina, sua fidata amica per oltre 20 anni, e il sacrestano Pippo.

Bellissime le parole anche per la capitana Anna. "Grazie anche a te Anna, il mio cuore è inquieto, so che anche il tuo è così, quella scheggia di infinito che Dio ci ha messo dentro ci chiama sempre a cose più grandi. Ma ricorda che la felicità può essere ovunque, anche vicino a noi. Non smettere mai di cercarla" dice don Matteo. Infine, Terence Hill si rivolge al suo sostituto. "Ciao Massimo, so che sei un bravo prete, la vocazione è un mistero. Il bello è che non sei tu ad avere scelto Dio, ma è lui che ha scelto te. So che i miei amici sono un po' matti ma te li affido lo stesso" dice ancora il prete-detective che per 22 anni ( 259 episodi in 13 stagioni), con la sua tonaca rattoppata ha scorrazzato in sella alla bici prima per Gubbio e poi per Spoleto.