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Drusilla Foer, l’unicità diventa un tema per gli studenti

Le parole dell’irriverente nobildonna creata da Gori al centro di una riflessione al liceo di Porta Romana

Drusilla Foer, l’unicità diventa un tema per gli studenti

Firenze, 6 febbraio 2022 - Drusilla Foer, l’irriverente nobildonna toscana creata da Gianluca Gori che ha conquistato tutta l’Italia dal palco dell’Ariston, entra anche a scuola. Del resto, il suo monologo sull’«unicità», subito rilanciato dai social, ha fatto molto riflettere ed ha a suo modo squarciato un velo. 

«Date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo il vero atto rivoluzionario, che è l’ascolto, di se stessi e degli altri – ha detto Drusilla –. Facciamo scorrere i pensieri in libertà, senza pregiudizio e senza vergogna».

Parole che hanno colpito Emanuela Pintus, docente di Design della moda al liceo di Porta Romana, che ha pensato bene, nell’ambito dell’educazione civica, di invitare i suoi allievi a rivedere il monologo dell’artista per poi discuterne in classe. 

«Insieme ad una scuola di moda di Pamplona stiamo giusto portando avanti un progetto sull’unicità, consapevoli del fatto che è attraverso la scoperta e l’accettazione della propria unicità che si accetta anche quella altrui - dice la docente -. Quando sui social ho letto l’intervento di Drusilla non potevo restare indifferente. Siccome i ragazzi sono particolarmente sensibili ai temi della diversità e dell’inclusione, ho voluto lanciare questo spunto».  Ai ragazzi quest’incursione nell’attualità è piaciuta subito molto.

«Dalla società, da Netflix e ora anche da Sanremo arrivano forti messaggi sull’unicità degli individui - prosegue la docente -. Siccome talvolta le famiglie non hanno gli strumenti per affrontare certi temi così complessi, è giusto che se ne parli in classe. Spesso mancano le parole corrette per accogliere l’altro. Trovare la giusta terminologia per non offendere non è alla portata di tutti. La scuola deve fare la propria parte». 

La dirigente del liceo, Laura Lozzi, ha accolto con molto favore l’iniziativa. «La scuola è sempre impegnata verso la diversità e l’inclusione. Drusilla Foer dà un’accezione negativa alla parola diversità, sostituendola con unicità. Sono molto d’accordo. I nostri studenti, per fare un esempio, sono unici nel loro talento». Tra l’altro, è all’attenzione del consiglio d’istituto del liceo di Porta Romana l’idea di «dar vita ad un regolamento ‘alias’», aggiunge la preside. 

La ‘carriera alias’ a scuola è già realtà dallo scorso settembre all’istituto professionale Sassetti Peruzzi, che ha introdotto la possibiltà, per gli alunni che abbiano avviato un programma di transizione di genere e per le loro famiglie, di iscriversi utilizzando un nome diverso da quello anagrafico. «Abbiamo fatto questa scelta per consentire ai ragazzi in transizione di genere di vivere nel modo migliore possibile il loro percorso, in accordo con l’équipe scientifica del Meyer», dice il dirigente del Sassetti, Osvaldo Di Cuffa. 

«Sono contento che anche in altre scuole si parli di certi temi, che sono molto sentiti dai ragazzi - prosegue -. Le questioni di genere sono spesso al centro delle assemblee. E l’interesse e la passione degli alunni è tangibile. I giovani si sentono molto più liberi degli adulti di affrontare queste tematiche. È importante che la scuole le affronti, con serenità e senza nascondersi dietro a falsi pudori». 

Dice Ludovico Arte, dirigente dell’Itt Marco Polo: «Penso che la scuola debba sempre misurarsi con l’attualità, in particolare con fatti socialmente significativi che catturano l’interesse. Poi naturalmente deve fare il suo lavoro, che è quello di analizzare le questioni sviluppando negli studenti lo spirito critico e la capacità di cogliere la complessità delle cose».  Elettra Gullè

 

Tre immagini di Drusilla Foer sul palco del Festival
Tre immagini di Drusilla Foer sul palco del Festival