Firenze, 19 novembre 2024 - Creatività e visione. E' uno spazio rosa di celebrazione del ruolo di registe e autrici nella storia della settima arte il "Festival di Cinema e Donne", che domani inaugura al Cinema La Compagnia la sua quarantacinquesima edizione. Nell'ambito della "50 giorni di cinema a Firenze" la rassegna presenta fino a domenica una ricca selezione di film provenienti da diciannove paesi ed un programma di eventi speciali, in compagnia di ospiti d'eccezione come Céline Sciamma, Sonia Bergamasco, Jasmine Trinca, Antonietta De Lillo, Marta Innocenti e Piera Detassis.
E sarà proprio la presidente dell'Accademia del Cinema Italiano ad aprire il festival intervistando una delle voci più significative del Nuovo Cinema Tedesco: Margarethe von Trotta. Preceduto dal convegno pomeridiano "Hannah, Ingeborg, Rosa e le altre: il cinema di Margarethe Von Trotta", che approfondisce temi e figure legate all'autrice, l'incontro con la regista si concluderà con la proiezione del suo ultimo film, "Ingeborg Bachmann: Journey into the desert" (2023), racconto biografico sull'enigmatica e affascinante poetessa austriaca. Il ricavato della serata è destinato interamente all'associazione "Corri La Vita", il progetto nato nel 2003 a sostegno delle donne colpite dal tumore al seno.
Il percorso prosegue giovedì con il documentario di Lucy Lawless "Never Look Away" sulla reporter della CNN Margareth Moth e "La gita scolastica" di Una Gunjak, che indaga gli abusi del potere scolastico; nel pomeriggio, sarà presentato il progetto "Cinema, l'altra Storia - Le registe che hanno cambiato il mondo", ideato da Piera Detassis e Raffaella Giancristofaro, accompagnato dalla proiezione del capolavoro di Chantal Akerman "Golden Eighties" (1986).
Tanti gli appuntamenti previsti venerdì: dopo l'intensa riflessione sull'invecchiamento di Sarah Friedland "Familiar touch" e il dramma familiare "Janet Planet" di Annie Baker, ecco l'incontro ad ingresso libero "Coreografie del corpo", che approfondisce il ruolo dell'Intimacy Coordinator attraverso l'analisi di alcune scene del film "The Balconettes" di Noémie Merlant; in serata, due grandi interpreti del cinema italiano e internazionale come Sonia Bergamasco e Céline Sciamma presenzieranno alle anteprime dei loro ultimi lavori "Duse, The Greatest", e "The Balconettes": nel mezzo, spazio anche all'ultima opera di Alice Rohrwacher e JR, intitolata "An urban allegory".
Nel weekend, Louise Courvoisier, vincitore del Premio per la miglior opera prima a Cannes 2024, porta sullo schermo "Holy cow", mentre ancora Céline Sciamma introdurrà l'anteprima nazionale di "Not a pretty picture", di Martha Coolidge. La chiusura del sabato è affidata a Marta Innocenti, vincitrice del Premio per il miglior Corto alla Sic dell'ultima mostra di Venezia ed ospite del festival per presentare il suo "Things that my friend lost", e poi al ritratto della star canadese Merrill Nisker, detta Peaches, dipinto da Philipp Fussenegger e Judy Landkammer nel documentario "Teaches of peaches".
Il percorso si conclude domenica con la potente autobiografia di Shiori Ito "Black box diaries", il tributo alla resistenza culturale del cinema di Antonietta De Lillo - presente in sala - nel film "L'occhio della gallina", e due riflessioni sul rapporto tra i giovani e le sfide della società contemporanea, "I saw the TV glow" di Jane Schoenbrun e "Tape: 001 Grace" di Lisa Mazzei e Leonardo Fiori.