MONICA PIERACCINI
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Cultura e spettacoli

Freddie Mercury e il tavolo fiorentino, il cimelio adorato dal cantante dei Queen va all’asta

L'opera, realizzata intorno al 1870 dagli artigiani Gaetano Bianchini e Angelo Barbetti, si trovava nell'ingresso di Garden Lodge, la residenza londinese del cantante dei Queen

Freddie Mercury e il tavolo realizzato dagli artisti fiorentini

Firenze, 8 agosto 2023 – Sarà battuto all'asta il 6 settembre 2023 da Sotheby's un tavolo in ebano e pietre dure, realizzato con la tecnica del commesso da due importanti artisti fiorentini dell'Ottocento: il mosaicista Gaetano Bianchini e l'intagliatore Angiolo Barbetti. E' un oggetto unico, valutato dalla casa d’aste londinese tra i 58 e gli 81mila euro, datato attorno al 1870, e lo è anche di più perché appartenuto ad una leggenda della musica, Freddie Mercury. E' infatti il lotto numero 2 degli oltre 1.500 cimeli ora in mostra a Sotheby's e che andranno all'asta dal 6 all'8 settembre 2023 per volere di chi li ha ereditati, Mary Austin, ex fidanzata, amica e assistente del cantante dei Queen.

Il tavolo si trovava a Garden Lodge, nella sala all'ingresso della residenza londinese di Freddie e ci era arrivato nel 1991, qualche mese prima della sua morte. Lui adorava le aste e infatti aveva acquistato il tavolo fiorentino, che prima apparteneva ad un collezionista privato di New York, proprio da Sotheby's. Ne era rimasto affascinato, come racconta l'allora direttore della celebre casa d’aste, Christopher Payne.

“Ricordo - afferma l'ex direttore Payne, parlando dell’incontro con Freddie Mercury - che si interessò molto al tavolo in pietre dure di Angiolo Barbetti. Freddie era affascinato dallo scrupoloso e straordinario impegno necessario per realizzare 'un quadro nella pietra' floreale così complesso. Gli ho spiegato come anche io ero affascinato dall'osservare oggi gli artigiani all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Con un occhio esperto potevano scegliere un campione di pietra non tagliato e modellarlo nella forma che volevano, utilizzando un arco di legno grezzo, ma molto efficace, con un filo metallico per segare la pietra”. “Freddie – prosegue Payne - era felice di sapere che anche i nostri artigiani del Derbyshire sapevano lavorare le pietre dure e l'intarsio e lui apprezzava molto entrambe le tecniche. Anche se ero il banditore e direttore del dipartimento, la riservatezza del cliente era fondamentale e ho saputo solo anni dopo che Freddie aveva acquistato il tavolo”.

Il tavolo fiorentino di Freddie Mercury visto dall'alto
Il tavolo fiorentino di Freddie Mercury visto dall'alto

La storia del tavolo e degli artisti che lo hanno realizzato

L'arte dell'intarsio dei marmi e delle pietre dure, detta anche commesso o mosaico fiorentino, ha avuto una tradizione fenomenale nella città di Firenze, dove, attraverso le officine granducali fondate nel 1588, ha raggiunto vette incomparabili. All'inizio dell'Ottocento, la sua produzione e creatività erano diminuite, ma fu rilanciato grazie alle mani di artisti intraprendenti che lavoravano privatamente, come Gaetano Bianchini. Formatosi all'Opificio delle pietre dure, Bianchini fu uno dei primissimi ad avviare un laboratorio privato di successo, in Canto de' Nelli, e la sua fama lo portò alla visita dell'imperatore Nicola di Russia, che gli offrì l'incarico di direttore dell'Imperial Peterhof Factory. Lui rifiutò, ma suggerì invece di ricevere giovani apprendisti russi per insegnare la tecnica, cosa che fece.

La base del tavolo, fatto di ebano e impreziosito da elementi di bronzo dorato, è invece nata dalle sapienti mani di Angelo Barbetti. Nato a Siena nel 1805 da una famiglia di intagliatori, fu apprendista di Giovacchino Guidi (m. 1842) e nel 1827 fondò un laboratorio in piazza San Giovanni a Siena, per poi trasferirsi nel 1841 a Firenze, dove ebbe crescente successo, partecipando a varie mostre internazionali, tra cui la Great Exhibition del 1851 a Londra, dove presentò una grande specchiera in noce con colonne, oggi nel Victoria and Albert Museum di Londra. Suo, tra gli altri, anche il monumentale organo per la cappella di villa Demidoff.