CATERINA CECCUTI
Cultura e spettacoli

Guido Spadolini: una mostra dedicata alla gente e alla campagna d’inizio ‘900

L’inaugurazione dell’esposizione curata da Donata Spadolini che presenterà alcuni lavori del noto artista fiorentino ad 80 anni dalla morte sarà sabato prossimo alle 17,30 nella Cantina Vignaioli del morellino di Scansano. Ad organizzare l’evento il Polo Culturale Pietro Aldi e la Cantina stessa

La locandina della mostra

Firenze, 24 giugno 2024 – “Guido Spadolini (1889-1944): Gente e paesaggi della campagna toscana nel primo Novecento”, questo il titolo della mostra che sarà inaugurata sabato prossimo alle 17,30 nella Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano (località Saragiolo). A promuovere l’iniziativa sono stati il Polo Culturale Pietro Aldi e la Cantina stessa: “L’idea di un’esposizione che stabilisse un collegamento visibile e concreto tra il Polo Culturale Pietro Aldi di Saturnia e la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano – spiega Marco Firmati, direttore del Polo Culturale Pietro Aldi - si è sviluppata sul fertile terreno comune costituito dalla matrice cooperativa e dalla cura della tradizione. Benché l’ambito culturale, infatti, sia tipico dell’attività del museo, pertiene anche alla Cantina, che si occupa di “cultura del vino” (e non banalmente di produrlo!) in un territorio da millenni vocato alla coltivazione della vite: nell’ariosa valle del fiume Albegna dove si affacciano sia Scansano che Saturnia, gli Etruschi già nel VI secolo a.C. producevano vino in quantità tali da esportarlo via mare, insieme al vasellame per la sua consumazione, fino alle coste mediterranee della Gallia, l’attuale Francia. Il progetto di proiettare ancora una volta il Polo fuori dalla sede istituzionale e di sviluppare un percorso espositivo nei nuovi e versatili spazi della Cantina ha trovato stimolo e motivazione nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della morte di Guido Spadolini (1889-1944), abile artista fiorentino, e nella fattiva disponibilità della nipote Maria Donata, ispiratrice e anima creativa della mostra. I soggetti fissati da Guido Spadolini nelle fotografie e nelle sue opere grafiche, che spesso dagli scatti traggono spunto, oltre agli affetti e ai luoghi familiari ci restituiscono ambienti, persone e attività comuni nelle campagne toscane del primo Novecento, tanto maremmane (occasionalmente frequentate dall’artista) quanto fiorentine, dove alle porte della città la famiglia Spadolini amava risiedere nella villa di Pian dei Giullari (ora sede della Fondazione Spadolini Nuova Antologia). In continuità di registro, tra fotografia e grafica, Guido Spadolini esprime efficacemente attraverso la propria opera, e nella vita, una partecipazione non solo estetica, ma sentimentale al mondo rurale, alla natura e alla famiglia.” “Si tratta di una selezione ristretta – commenta Donata Spadolini, curatrice della mostra-, ma nell’insieme rappresentativa dell’importanza che la tecnica fotografica assume fin dai primi anni del Novecento per Guido Spadolini, come per molti artisti toscani, sulla scia dell’esperienza della pittura macchiaiola e di quelle successive, legate in particolare alla lezione di Giovanni Fattori. Il fondo fotografico dei due fratelli Spadolini consta di oltre cinquemila fra scatti e negativi ed è ancora in fase di catalogazione per la difficoltà di reperire nelle singole immagini riferimenti cronologici e geografici. È stata effettuata una prima suddivisione del materiale in quattro filoni. Fotografie di viaggi, con immagini delle località e ritratti di persone intente al loro lavoro; un altro filone riguarda le fotografie di persone e 14 luoghi cari alla famiglia, documenti importanti per ricostruirne la storia. Infine, soprattutto, fotografie di paesaggi, molto spesso legati alle zone dove venivano trascorsi periodi di vacanza e, fra questi, la villa di Santa Margherita a Pian dei Giullari, Viareggio, Antignano e la costa livornese. Le prime fotografie con datazione certa eseguite da Guido Spadolini e suo fratello Igino sono del 1909 ma, data la grandissima quantità di stampe e di negativi si suppone che alcune siano anche precedenti. La maggior parte degli scatti presenti in questa sede sono legati all’attività artistica di Guido fra 1909 e il 1915, ma ci sono anche fotografie degli anni Venti e Trenta, in particolare riguardanti la famiglia.” Caterina Ceccuti