Prato, 3 marzo 2024 – "Basta con la tombola, sospensione del ricreativo! Principia a arrivare il curturale! Ecco i’ttema: pole la donna permettisi di pareggiare con l’omo? No! S’apre il dibattito. La parola a Cioni Mario". E’ una delle tante battute celebri di Berlinguer ti voglio bene, pronunciata da un giovane Sergio Forconi (tante altre sono irripetibili). Con quel film Cioni Mario, alias Roberto Benigni, fa il suo ingresso nel mondo del cinema, a pochi mesi dalla trasmissione tv Onda libera/Televacca. Dopo 47 anni di oblio, la pellicola vietata ai minori di 18 che uscì nel 1977 registrando inizialmente uno scarso successo torna a nuova vita grazie al passaggio televisivo su La 7, lunedì 4 marzo alle 21.15. Sarà Corrado Augias a introdurne la visione con la partecipazione dello stesso Roberto Benigni e di Walter Veltroni, per riflettere anche sulla eredità lasciata dal leader del partito comunista a quarant’anni dalla morte.
Benigni e Berlinguer: un amore suggellato da quella foto scattata il 16 giugno del 1983 sulla terrazza del Pincio durante una manifestazione del Pci in cui il futuro premio Oscar prendeva in collo il leader politico. Ma il film diretto da Giuseppe Bertolucci ha anche un valore "antropologico" mostrando una Prato che si stava lasciando alle spalle una identità contadina, per assumere quella di grande città. Vergaio, Iolo, Galciana, Casale, Tobbiana, Mezzana: le periferie trasformate in palcoscenici per raccontare la storia di Mario Cioni e il suo mondo. I suoi monologhi /turpiloqui come grido di disperazione di chi cerca il proprio posto nel mondo, schiacciato da un grande senso di solitudine. Le sue frequentazioni alla Casa del Popolo, il duro lavoro in un cantiere (Pratilia in costruzione), il vagabondare in bicicletta con l’amico Bozzone, l’indimenticabile Carlo Monni.
E poi come non ricordare il difficile rapporto con la madre, interpretata da una meravigliosa Alida Valli che accettò un ruolo sulla carta assai sgradevole per una diva del cinema, dopo il secco rifiuto di Valentina Cortese.
Mario Cioni e la mamma, insieme, in quel casolare alle porte di Prato, visibile dall’autostrada che porta a Firenze appena dietro il cinema multisala di Campi Bisenzio. Là dentro si svilupperanno dinamiche tenere e feroci allo stesso tempo. E ogni scena, ogni situazione, ha contribuito a fare di quella pellicola un oggetto di culto. Nel 2017, in occasione del 40° anniversario dall’uscita, il film fu riproposto per una sola sera al Castello dell’Imperatore di Prato, registrando un’impressionante affluenza di pubblico. Segno di un film che più passa il tempo e più diventa mitico. E alla Casa del Popolo di Vergaio, la frazione di Prato che per tanti anni è stata casa di Benigni e della sua famiglia, a partire dalle 19 il Partito Democratico di Prato ha organizzato un gruppo d'ascolto per seguire in diretta della trasmissione di Augias.