
L’attrice Pamela Villoresi durante un giro in canoa
Argentario (Grosseto), 14 agosto 2022 - «Ognuno ha bisogno di avere un posto dove tornare. Il mio è la Maremma". È qui che l’attrice Pamela Villoresi, 65 anni, trascorre il ferragosto, all’Argentario, dove ha casa da una quarantina di anni. "Cerco di venirci ogni volta che posso – dice –, non solo d’estate ma anche durante le festività, ci venivo con i figli, ora è il turno anche dei nipoti". Toscana a metà, dalla parte del babbo, mentre la mamma è tedesca. Nata a Prato per l’esattezza. A questa città deve l’inizio della sua carriera. "È sempre stata viva dal punto di vista culturale. Quando eravamo piccoli andavamo ai concerti e al teatro. Proprio al Metastasio ho iniziato un laboratorio teatrale che ho frequentato insieme a Roberto Benigni tra l’altro. È da là che siamo partiti e abbiamo intrapreso le nostre carriere. Mi chiedo cosa ne sarebbe stato di noi e delle nostre vite se non ci fosse stato quel teatro". Lei ha interpretato ’La Grande Bellezza’ di Sorrentino. Ce lo vedrebbe un film così girato però in Toscana con tappa in Maremma?
"No assolutamente, ’La Grande Bellezza’ è contrario allo spirito che si sente Maremma. Nel film ambientato a Roma si parla di feste, riunioni tra amici in cui si discute del nulla, c’è caos, rumore. Per me la Maremma è un luogo che cura l’anima, dove ci si rifugia nel calore della famiglia, nella natura, lontano dal tram tram quotidiano".
Il nuoto è la sua passione, ma anche la canoa ormai lo è diventat a.
"Ho un rapporto speciale con il mio amante azzurro ( ndr , il mare di scoglio toscano), poi nella mia vita è entrata anche la canoa. Mi iscrissi a Roma al Circolo Canottieri Tre Ponti. Intanto sto continuando a praticarla a Palermo dove vivo da quando dirigo il Teatro Biondo. Qui vado in canoa insieme a un gruppo di donne. Quindi quando vengo in Maremma se riesco la prendo".
Le manca la Toscana?
"Da quando vivo a Palermo ho il mare davanti casa quindi quello c’è. Ma è chiaro che mi manca casa mia. Io sono un’anima errabonda. Mi piace girare, andare alla scoperta. Però ognuno deve poi poter tornare nel suo posto, a casa sua.".
Com’ è essere una nonna arcobaleno? Ha mai paura che la sua nipotina possa andare incontro a pregiudizi?
"Per ora non c’è questo rischio nel senso che ha iniziato la scuola da poco. Mia figlia e la sua compagna invece sono state oggetto di insulti più di una volta. È capitato sul treno che si siano scambiate un bacio e una signora abbia urlato loro ’Che schifo’. Mi chiedo che bisogno ci sia di offendere visto che la società oggi è quella che vediamo, che abbiamo davanti agli occhi con tutte le sue bellissime varianti"