Firenze, 14 novembre 2024 – S’intitola “LANDSCAPE/SOUNDSCAPE” lo spettacolo liberamente ispirato a “Landscape” di Harold Pinter, che andrà in scena domenica prossima alle 18 al Combo social club – centro giovani di Via Mannelli 2, frutto di una coproduzione tra Stazione Utopia e Nuovo Balletto di Toscana. Interpreti Matteo Capetola, Alice Catapano, Stefano Parigi e Monica Santoro, con la regia di regia Marco Di Costanzo e la coreografia Alice Catapano. Si tratta di un esperimento scenico pensato per un pubblico con eventuale disabilità visiva, nell’ambito del festival “Komorebi, la luce che filtra”, che rappresenta la rassegna curata da Stazione Utopia per l’Autunno Fiorentino 2024. All’interno del “paesaggio” che dà il nome alla breve pièce di Pinter spiegano gli organizzatori, si trovano un uomo e una donna con il loro bagaglio di ricordi, desideri, visioni. La coppia di personaggi è agita e moltiplicata da due coppie sceniche, un’attrice e un attore, Monica Santoro e Stefano Parigi, una danzatrice e un danzatore, Alice Catapano e Matteo Capetola, che proiettano nello spazio - grazie a parola e movimento - il vano rincorrersi di due immaginari divergenti. “Se dovessi condensare in una sola parola questo esperimento- è il commento del regista -, sarebbe senz’altro sinestesia. Tutto comincia con una proposta di Stazione Utopia a Alice Catapano: realizzare una coreografia a partire dal testo teatrale Landscape di Harold Pinter, un atto unico in cui non accade niente, tutto centrato solo sulla forza evocativa della parola. Il passo a due creato da Alice Catapano nel 2023 è quindi il primo atto sinestetico, ovvero la traduzione di un testo (destinato all’udito) in una combinazione di movimenti (destinati alla vista). Sulla base di questa coreografia, ecco una nuova sfida, quella che ci riguarda: creare a partire dal passo a due di Catapano uno spettacolo di teatro-danza accessibile a un pubblico con disabilità visiva. Un nuovo atto sinestetico, dunque: moltiplicare le potenzialità sensoriali di un materiale creato per essere “visto”. Non si tratta di escogitare una serie di strategie per rendere la danza più “accessibile” - come per esempio fornire un’audio-descrizione poetica o permettere al pubblico di toccare le scenografie e i costumi -, ma di tenere ben presente fin dall’inizio del processo creativo la corretta immagine di “pubblico”, avendo cura di non escludere dai destinatari del lavoro eventuali spettatori ciechi o ipovedenti. Questo – conclude di Costanzo - ci ha portato a riflettere sul concetto di fruizione di un’opera scenica: che cosa dovrebbe trasmettere uno spettacolo? In ultima analisi, esso veicola una serie di immagini, che si combinano nella mente dello spettatore a formare una grande immagine complessiva, frutto di contrasti, nessi, risonanze, associazioni.” Komorebi è un progetto di Stazione Utopia realizzato con il contributo di Comune di Firenze / Autunno Fiorentino 2024, con il sostegno di Mic Direzione generale spettacolo e in collaborazione con Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Ville e Residenze Monumentali Fiorentine, NBDT, PARC -Performing Arts Research Centre, RSA Il Giglio, Società di Danza Firenze, Ass. Ieri Oggi e Domani, Centro Metropolis, Consorzio Martin Luther King, The Gate Florence Dance Urban school, Florence Pole Dance Studio, Combo Social Club-Centro Giovani. Caterina Ceccuti
Cultura e spettacoliKOMOREBI: esperimento scenico per un pubblico con eventuale disabilità visiva