MICHELE BRANCALE
Cultura e spettacoli

Lanciarsi in avanti con Pasternak

Pubblicata integralmente in italiano la sua prima opera: 'Il gemello sulle nuvole'

Boris Pasternak in una foto giovanile

Boris Pasternak in una foto giovanile

Firenze, 25 novembre 2024 - Le nuvole si pongono tra la terra e il cielo. Da una parte esse ricordano la provvisorietà, la residenza fittizia come scrive, Alessandro Niero (che ha tradotto Boris Pasternak), su questa terra. D'altra parte esse richiamano a quel che c'è dopo di loro, ci fanno riconsiderare il cielo e anche cosa c'è oltre il cielo stesso. Nel "gemello sulle nuvole", la prima opera poetica di Pasternak (1890-1960), alcuni hanno riscontrato una simbologia di tipo zodiacale. Sembra piuttosto che Pasternak avverta fin da giovane una ricerca di fraternità, oltre se stesso, oltre i limiti di quello che noi vediamo; oltre i limiti della stessa provvisorietà. La vita è come una sciarpa messa attorno al collo, che ci ricorda che vogliamo stringerci a qualcosa e che abbiamo bisogno di riparo. Abbiamo bisogno, insomma, di guardare avanti. Ne 'Il dottor Zivago’ leggiamo tra le altre perle del romanzo (con un'appendice di poesie memorabili) che "vivere significa sempre lanciarsi in avanti, verso qualcosa di superiore, verso la perfezione, lanciarsi e cercare di arrivarci". Pasternak ha avuto sempre questo slancio, tanto nella composizione (musicale, poetica, narrativa) che nell'esistenza, fino a tenere testa a Stalin che in qualche modo lo stimava e di tanto in tanto lo cercava.

Nel 1914, quando esce il suo primo libro di poesie, 'Il gemello sulle nuvole', Pasternak ha solo 24 anni. E' un buon pianista. Fino a pochi anni fa, quando ci si poteva recare a Mosca con il cuore più leggero, si trovavano ancora cd Melodyia con sue sonate inserite in antologie. E' attratto dalla corrente cubofuturista, ha come nume tutelare Majakovskij, decide alla fine di dedicarsi solo alla scrittura (e si rivelerà anche un bravo traduttore). Possiamo finalmente leggere 'Il gemello sulle nuvole' per la prima volta nell'edizione integrale edita da Passigli (che sta rieditando meritoriamente l'opera poetica di Pasternak) con la traduzione e l'apparato di note di Paola Ferretti. Il volume comprende anche una nuova stesura degli stessi testi compiuta da Pasternak alcuni anni dopo, nel 1928, quando emerge in modo più chiaro la sua volontà di essere intellegibile dai suoi lettori.

Del 'Gemello...' al conoscitore di lingua russa e di musica non sfuggirà la parentela tra composizioni musicale e poetica, ritmo, forme fonetiche, che presenta espressioni ardite fino a voler dare significati nuovi alle parole (e alle note). Il titolo richiama già il linguaggio sperimentale e insieme lo zodiaco e, forse ancora più profondamente, quel senso di provvisorietà pur con i piedi ben piantati nella storia (e con sguardo oltre lo stesso cielo visibile) che in Pasternak diventa senso di resposabilità verso gli altri, umanità, conversione cristiana (alcuni temi sono già richiamati in questa prima raccolta). Incontriamo già quel tratto di Pasternak che caratterizzerà la sua poesia in modo prevalente. Ad esempio 'Non con gli sforzi dei lucignoli rialzi il giorno' diventa 'Notte invernale' e in essa: "È inverno sulla terra, e il fumo delle luci non vale / a raddrizzare le case, stese una sull'altra".

Altrove le piazze sono "ancora ignare dell'alba". Efficaci tanto la prima quanto la seconda stesura di 'Stazione', ma nella seconda vi troviamo una quasi dichiarazione di aspirazione, di quello slancio in avanti che diventa comprensione più profonda ("E sempre, appena il treno è alla banchina / sta tutta nella sciarpa la mia vita... il campo e il vento già si slanciano. / Potessi unirmi a loro anch'io!") o, meglio ancora, approfondimento di quanto cantato 14 anni prima: "Chi è altri mai, se non un angelo, / l'espresso che la terra lascia?". Lo sguardo dell'autore da dietro il finestrino è quello di chi vuole abbracciare ciò che incontra e portarlo con sè oltre ciò che non si vorrebbe contingente, dal "passeggero" a "ciò che è passeggero" nella natura delle cose.