Grandi Maestri, al via la nuova serie dedicata alla pittura

Su Sky Arte dal 28 ottobre al via la serie che racconta la vita dei grandi artisti attraverso i loro capolavori

Il Cristo morto di Andrea Mantegna

Il Cristo morto di Andrea Mantegna

Firenze, 27 ottobre 2021 – Si intitola ‘Grandi Maestri la nuova serie Sky Original, in prima visione su Sky Arte da giovedì 28 ottobre alle 21.15, che racconta la vita dei grandi pittori attraverso i loro capolavori, opere che hanno plasmato l'immaginario della loro epoca e ancora oggi continuano a rappresentare dei passaggi fondamentali della storia dell’arte. Nelle otto puntate della durata di 30 minuti, disponibili anche on demand e in streaming su Now, la voce di Andrea Ward ci accompagna alla scoperta di artisti immensi insieme alle interviste ad alcuni dei maggiori studiosi e storici dell'arte italiana.

Il primo appuntamento è con ‘Masaccio’ giovedì 28 ottobre alle 21.15.  Innovatore, rivoluzionario, moderno, Masaccio, grazie alle sue innovazioni pittoriche che ci riportano all’esistenzialismo Novecentesco, ci appare come un contemporaneo. Nella Firenze del Quattrocento, tra i padri del rinascimento come Brunelleschi e Donatello, Masaccio incarnò il nuovo spirito del Rinascimento. Il pittore morì giovanissimo, a soli 26 anni, tanti gliene bastarono per cambiare la storia della pittura occidentale. Il 28 ottobre alle 21.50 viene trattata la figura eccentrica del Pontormo, testimoniata anche dai suoi diari. La sua genialità e la sua sensibilità ne hanno fatto uno degli artisti più interessanti e moderni, in particolare per la sua idea del colore che si manifesta in opere come la Cappella Capponi o la Visitazione di Carmignano, considerati capolavori immortali.

Il 4 novembre alle 21.15 si parla di Giovanni Bellini, che è stato il grande campione della pittura veneziana del Quattrocento, uno degli artisti che hanno portato Venezia fuori dal Medioevo proiettandola dentro la cultura rinascimentale. Per primo ha colto le suggestioni di una luce nuova che lo ha reso, secondo la celebre definizione di Roberto Longhi, “uno dei più grandi poeti d’Italia”. Nella sua lunghissima carriera ha seminato gioielli come la Pala di Pesaro e quella di San Zaccaria. Nella pittura medievale italiana pochi nomi sono maggiori di quello di Duccio di Buoninsegna, il cui appuntamento è l’11 novembre alle 21,15. Fu l’artista più luminoso di Siena nel Medioevo. Influenzato dal maestro Cimabue e dal coevo Giotto, Duccio fu partecipe di un momento straordinario della pittura italiana. La sua Maestà, realizzata per il Duomo di Siena, divenne il simbolo della città e ancora oggi racconta quell’età straordinaria.

Si parla di Correggio, il 18 novembre alle 21,15, che è stato sicuramente un artista di portata eccezionale, tanto da poter essere accostato ai grandi nomi di Raffaello, Michelangelo o Tiziano. Fu protagonista dell’arte del primo Cinquecento e la sua pittura, debitrice della lezione di Andrea Mantegna e Leonardo da Vinci, è straordinariamente luminosa e vibrante. Le sue opere, fra le quali la Camera della Badessa e la Cupola del Duomo, realizzate a Parma, sono tra i più dirompenti capolavori della storia dell’arte. La miglior definizione per cogliere l’arte e lo spirito che animava Luca Signorelli, che verrà trattato il 25 novembre alle 21,15, è “de ingegno et sprito pelegrino” coniata da Giorgio Vasari. L’aggettivo pellegrino indicava il suo carattere eccentrico e ingegnoso nell’invenzione. Signorelli, infatti, fu un pittore che attinse a numerose influenze e diverse scuole pittoriche cercando uno stile proprio e originale. Uno stile che si nota soprattutto nella resa dei corpi nudi che influenzò perfino Michelangelo nel realizzare la Cappella Sistina.

Il 2 dicembre alle 21,15 è la volta di Andrea Mantegna, che fu un artista onnivoro, intellettuale pensatore e amante appassionato della tradizione classica. Nato in una famiglia di modeste condizioni, finì a bottega dallo Squarcione che lo sfruttò nella prima parte della carriera. Liberatosi del suo maestro aguzzino, Andrea Mantegna ha saputo creare capolavori assoluti divenendo uno dei maggiori pittori del Rinascimento. Poi, trasferitosi a Mantova, ha incantato la famiglia Gonzaga con superbi capolavori come la Camera degli sposi. Il 9 dicembre alle 21,15 gran finale con Carpaccio, che fu uno dei protagonisti della produzione artistica a Venezia a cavallo tra il XV e il XVI secolo, divenendo forse il miglior testimone della vita, dei costumi e dell'aspetto straordinario della Serenissima in quegli anni. Oltre ad essere un pittore di storia, Carpaccio ebbe il merito di saper aprire la strada della modernità, cogliendo per primo la vividezza di un colore che lascia intravedere quella che sarà la rivoluzione della pittura tonale di Giorgione e Tiziano.

Maurizio Costanzo