OLGA MUGNAINI
Cultura e spettacoli

Massini fra ‘Donald’ e teatri aperti. “La mia rivoluzione dei linguaggi”

Il direttore del Teatro della Toscana si allea col Maggio Musicale e cerca nuovi format. Intanto esce la ballata sul tycoon

Massini fra ‘Donald’ e teatri aperti. “La mia rivoluzione dei linguaggi”

Firenze, 18 aprile 2025 – È la ‘chanson de geste’ di un personaggio opaco, inafferrabile, che fa della menzogna un’arte e del successo un’ossessione. Il 13 maggio sarà in libreria ‘Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man’ (Einaudi), dove Stefano Massini racconta il suo Trump, in una ballata, vorticosa e trascinante, picaresca, onirica, graffiante eppure terribile. Ma ai primi di ottobre la stessa “ballata“ diventerà anche uno spettacolo che aprirà il cartellone del Teatro della Pergola di Firenze, di cui Stefano Massini e direttore artistico da cento giorni esatti. Un tempo durante il quale ha già messo molta carne al fuoco, fra collaborazioni col Maggio Musicale, scuole di scrittura, ergastolani in scena, rivoluzioni – anche strutturali-fisiche – del teatro di Rifredi. Molte di queste novità sono state annunciate ieri, insieme al sovrintendente del Maggio, Carlo Fuortes, la sindaca Sara Funaro e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

FE_PERGOLA08-95272015
Stefano Massini, direttore da pochi mesi del Teatro della Toscana

Massini, cominciamo da Donald.

“Sarà la nuova produzione della Pergola che aprirà la stagione, che andrà poi al Piccolo di Milano e nei maggiori teatri italiani, col marchio di Fondazione Teatro della Toscana (che riunisce Pergola e Rifredi, più Teatro Era di Pontedera, ndr). Uno spettacolo per un teatro che sta nel presente e che non ha paura di parlare del proprio tempo. Una cosa di cui vado estremamente fiero”.

Che ritratto ne esce di Trump?

“È una storia molto bella da raccontare. Non tocco il Trump politico, mi fermo quando lui comincia a pensare di poter scendere in politica. È un racconto del potere, anche divertente”.

Ma prima di Donald alla Pergola arriva la collaborazione col Maggio. Di cosa si tratta?

“Nasce da “Liberamente“, la già sperimentata Scuola Popolare di Scrittura, che ho ideato e già condotto con risultati pazzeschi: quasi tremila partecipanti. L’8 e il 16 luglio la Scuola sarà nella Cavea del Teatro del Maggio, con un ulteriore elemento espressivo, la musica dal vivo, che dialogherà con le parole e la scrittura, stimolando riflessioni, emozioni e nuovi immaginari. Guiderò il pubblico ad affrontare il tema della rabbia. “Maggio & Teatro della Toscana insieme sotto le stelle” è infatti il titolo delle due serate”.

E cosa accadrà?

“Ci immaginiamo che in questo spazio migliaia di persone verranno non per seguire uno spettacolo musicale o di prosa ma per un formato nuovo. Scriveranno su un taccuino, stimolate da me e dalla musica – una volta con il coro e l’altra con gli orchestrali dell’Accademia del Maggio, prendendo spunto dal Don Giovanni di Mozart, dove di rabbia ce n’è tanta. La collaborazione andrà oltre, perché stiamo lavorando nel nome della contaminazione dei nostri reciproci linguaggi. Tentiamo di portare i due enti fuori dalla loro ‘comfort zone’. La scuola popolare di scrittura continuerà nella prossima stagione trovando casa al teatro di Rifredi”.

Il teatro di Rifredi è un luogo strategico della sua rivoluzione da direttore artistico. In che modo?

“Cambierà nome e cambierà strutturalmente. Si chiamerà “Rifredi Nuovo-Scena Aperta“, il foyer verrà completamente riconfigurato come in un teatro alla tedesca diventando uno spazio interattivo dove ogni giorno, complici le vetrate che mettono lo spazio in collegamento con l’esterno, le persone vedranno gli attori lavorare, svolgersi conferenze e molto altro. Rifredi vedrà alternarsi il meglio della drammaturgia italiana ma tutti coloro che si esibiranno proporranno anche laboratori, workshop, opportunità di formazione aperte a tutti. La Scuola Popolare di Scrittura si svolgerà qui, sul tema del tempo. Concluderemo il percorso con un grande evento al Mandela Forum, con migliaia di persone, over 65 da un lato, under 25 dall’altro, diverse età che dialogheranno assieme con la scrittura”.

Veniamo al suo primo cartellone della Pergola. Cosa aspettarsi?

“Ci saranno importanti progetti di collaborazione a partire da Emma Dante per la prima volta nella programmazione della Pergola. E poi la compagnia della Fortezza di Armando Punzo, con gli ergastolani del carcere di Volterra in una nostra coproduzione. Voglio ricordare Virgilio Sieni, la compagnia Teatro Sotterraneo; Romeo Castellucci, con uno spettacolo che farà sicuramente discutere. Ci saranno inoltre spettacoli appositamente per Firenze di tanti grandi dello spettacolo: Fabrizio Gifuni, Luca Zingaretti, Toni Servillo. Chi li vuole vedere dovrà venire a Firenze”.

Fra i “suoi ” teatri“ c’è anche Pontedera.

“Sì, il Teatro dell’Era diventerà il teatro di riferimento sul tema del lavoro, avrà questo filo conduttore, con compagnie e artisti che faranno spettacoli solo su questo”.