Firenze, 4 settembre 2014 - GENTILE DIRETTORE, siamo invasi da immigrati e gli italiani corrono seri rischi, nella loro vita quotidiana, anche solo uscendo a passeggio la sera. Il caso dell’uomo con il machete è esemplare: certo è finita meglio che con Kabobo, che fece una strage, ma aprire le porte a questi stranieri che hanno pur storie drammatiche alle spalle è molto pericoloso. Aristide Gritti, via mail
Risponde il direttore Marcello Mancini
CARO ARISTIDE è difficile dare una risposta a un quesito come il suo, perché quello degli immigrati è il problema del secolo. Che si risolve con regole certe, che però non possono essere a gestione univoca. Serve una visione europea dell’emergenza, per avere una ragionevole possibilità di successo. Proprio per questo l’Italia ha spinto per occupare il posto di commissario Ue per la politica estera: da qui avrà la possibilità - almeno così speriamo - di affrontare le migrazioni dall’Africa, facendo squadra con gli altri Paesi continentali. Finora siamo rimasti soli ad arginare - con scarsi risultati - le ondate di migranti in fuga dalla loro terra. Al ministro Mogherini sono affidate le ultime speranze italiane. Se non riusciamo a frenare le disperate invasioni delle nostre coste, poi diventa impossibile governare l’inafferrabile popolo multietnico sparso per l’Italia. Che l’istinto di sopravvivenza trasforma in potenziali delinquenti. Purtroppo l’accoglienza, che è un dovere civile, non è sufficiente a fermare il fenomeno. Ma bisogna muoversi. Alla svelta.