FEDERICO BERTI
Cultura e spettacoli

Nino Manfredi e "Per grazia ricevuta", i 50 anni di un capolavoro

Tanti toscani dietro al film che nel 1971 sbancò il botteghino

Nino Manfredi

Firenze, 24 marzo 2021 - Il 24 marzo del 1971, esattamente cinquant’anni fa, usciva sul grande schermo “Per grazia ricevuta”, uno dei film più amati dal pubblico italiano, tra i tanti nella strepitosa carriera di Nino Manfredi. E fu subito un grandissimo successo, tanto da diventare il film più visto nella stagione cinematografica 1970/1971 con oltre quattro miliardi di lire d’incasso (un vero record per l’epoca). Non solo successo al botteghino ma anche una clamorosa ed inaspettata affermazione alla ventiquattresima edizione del festival di Cannes dove il film si aggiudicò il premio come migliore opera prima. Infatti quel film segnò il debutto di Nino Manfredi dietro la macchina da presa. Primo film da regista e subito un clamoroso successo. E quel film molto autobiografico che racconta la vita del piccolo Benedetto in un paesino di campagna vede la presenza di molti talenti toscani.

Primi fra tutti la coppia di sceneggiatori Piero De Bernardi (pratese) e Leo Benvenuti (fiorentino) che scrissero quel copione insieme allo stesso Manfredi e al regista romano Luigi Magni. Benvenuti e De Bernardi hanno collaborato spesso con l’attore di origini ciociare scrivendo molte sceneggiature come “Io…io…io…e gli altri” di Alessandro Blasetti, “Camping”di Franco Zeffirelli, “Italian secret service”di Luigi Comencini, “Contestazione generale”di Luigi Zampa, “Lo chiameremo Andrea”di Vittorio De Sica”, “Quelle strane occasioni”film ad episodi diretto dal trio Magni, Loy, Comencini, “Il tenente dei carabinieri”di Maurizio Ponzi, “I picari”di Mario Monicelli.

Ma nel cast di “Per grazia ricevuta”la componente toscana è rappresentata anche dalla presenza di alcuni attori poco ricordati; per esempio il compianto Alfredo Bianchini nel ruolo del cappellano della clinica e il bravissimo Gastone Pescucci nel ruolo dell’avvocato, un attore grande caratterista del cinema italiano nato a Certaldo nel 1926. E curiosamente il personaggio interpretato da Paola Borboni (la mamma della fidanzata di Manfredi) è stata ridoppiata “in toscano”da Pina Cei mitica attrice fiorentina, sorella di Dory Cei.

Stessa cosa per il personaggio interpretato dall’attore americano Lionel Stander celebre per essere stato il Mangiafuoco nel “Pinocchio”di Comencini sempre con Manfredi. In “Per grazia ricevuta”Stander interpreta il ruolo del farmacista ma nonostante tutta la vicenda si svolga in ciociaria, Mandredi regista decise di dare un accento toscano anche a quel personaggio facendolo doppiare da Corrado Gajpa che toscano non era. E si sente. A cinquant’anni esatti dalla sua uscita “Per grazia ricevuta” è ancora uno dei film più amati dal pubblico italiano, riproposto in tv nel giorno del centenario della nascita del grande, grandissimo Nino Manfredi.