VIOLA CONTI
Cultura e spettacoli

Panariello sotto l'albero, che spettacolo. A Livorno risate e grandi ospiti

Nuovi personaggi, superospiti (Zucchero, Mannoia, Morandi, Giorgia) e l'abbarccio del Modigliani Forum in diretta su RaiUno

Vittorio Secret, nuovo personaggio di Giorgio Panariello

Livorno, 22 dicembre 2017 - Un omaggio alla Toscana, agli amici di sempre e ai suoi personaggi più riusciti inserito nel racconto di un presente, dove l'uomo si è perso, preda delle mode effimere e della tecnologia che tanto lo hanno allontanato dal senso della sua esistenza. Il tutto condito da una comicità verace e spontanea e da una colonna sonora a effetto con le hit di ieri e oggi più amate dall'istrionico Giorgio Panariello in spolvero natalizio. Un regalo per il suo pubblico che lo ha fatto diventare grande, tanto da orchestrare due serate "one man show" in diretta su RaiUno, due anni dopo il successo della prima edizione di “Panariello sotto l'albero”.

Ad affiancare il comico sul palco del Modigliani Forum di Livorno la freschissima ed emozionata Diana Del Bufalo, cantautrice e attrice apprezzata nella fiction “C'era una volta Studio Uno” e protagonista del film in uscita con Diego Abatantuono “Matrimonio Italiano” di Alessandro Genovesi. Ha cantato e fatto alcuni simpatici siparietti negli intervalli tra i diversi capitoli di vita di Panariello, che ha voluto mettersi a nudo, raccontando aneddoti della sua infanzia senza un padre al quale ha dedicato un emozionante monologo; della sua gioventù fatta di personaggi nati quando lavorare in radio e si divideva tra Firenze e la Versilia con gli amici delle scorribande e dei progetti per raggiungere il successo.

Ad accompagnarlo nella narrazione gli artisti più grandi del panorama italiano, a partire da Giorgia, che ha aperto lo spettacolo, seguita dall'eterno Gianni Morandi che, tra una flessione, un sollevamento pesi e una corsetta, ha trascinato il pubblico in sala e a casa, a cantare pezzi dei suoi motivi più famosi, fino all’ultimo singolo uscito “Dobbiamo fa luce”. Stesso copione per Zucchero, che ha condiviso tanti momenti seduto a un tavolo di trattoria con un bicchiere di vino in mano. Dopo la struggente “Un’altra storia”, a chiudere le presenze dei cantanti, Fiorella Mannoia, introdotta dal monologo di Panariello sul femminicidio, tema del brano “Nessuna conseguenza”.

Tra i colleghi e amici anche Vanessa Incontrada che si è prestata in un duetto surreale di “Despasito” cantato pure in napoletano, Paola Cortellesi e Antonio Albanese che lo hanno seguito sul palco nella sua migliore performance come imitatore della sua carriera, quella di Renato Zero, tanto da sembrare più vero dell'originale. Le vere chicche della serata sono state però, i suoi nuovi personaggi: l'influencer e il “top toppissimo” Vittorio Secret, il fashion blogger più cool di Chiara Ferragni, Gianluca Vacchi e tutti gli altri youtuber del momento. A dimostrazione del rinnovamento di un repertorio che rischiava, altrimenti, di fare solo amarcord, con sketch ormai prevedibili e personaggi ancorati al suo esordio artistico come Merigo, Mario il bagnino e tutti gli altri.

Panariello alla sua maniera, scanzonata e malinconica allo stesso tempo, ha voluto fare una riflessione sul nostro tempo, guardandosi allo specchio, partendo dalla sua storia personale per arrivare a quella comune, data da un vivere quotidiano nella ricerca di una felicità che non si trova né in uno smartphone e nella socialità virtuale né nella ricerca sfrenata del piacere usa e getta come ci propinano i media, che vivono sempre più di fake news. Un viaggio agrodolce per la riscoperta della semplicità delle piccole cose e dei rapporti autentici, quello che termina in un trenino di capodanno con il pubblico e le stelle di un palco che si accendono intorno al grande albero luminoso che domina la scenografia e sovrasta l'orchestra mobile. Uno spettacolo che è un concentrato di vita vera e maschera dello showman toscano che, in alcuni punti, sconta i tempi televisivi e le promozioni di mercato in scaletta, ma, che arriva lo stesso al cuore di chi lo ama. E Livorno ne è stata la riprova.