NICCOLO' GRAMIGNI
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Cultura e spettacoli

Per Paolo Virzì un nuovo premio alla carriera

Omaggio in occasione di AmiCorti International Film Festival

Un nuovo riconoscimento per il regista livornese Paolo Virzì

Un nuovo riconoscimento per il regista livornese Paolo Virzì

Firenze, 8 aprile 2024 – Per il livornese Paolo Virzì arriva un altro riconoscimento, un altro premio alla carriera. Il regista classe 1964 riceverà il premio alla carriera della settima edizione di AmiCorti International Film Festival.

La rassegna, che si terrà a Roccaraso (L'Aquila) dal 23 al 28 giugno, è uno degli appuntamenti tradizionali sul cinema indipendente e d'autore. L'obiettivo del festival – dedicato al pluripremiato regista Ken Loach - è continuare la sua missione nel promuovere opere cinematografiche che affrontano tematiche sociali, culturali ed emozionali con un linguaggio innovativo e potente. Oltre a Virzì, anche Steven Soderbergh, Evgeny Afineevsky e Gianni Amelio riceveranno il premio alla carriera.

"La settima edizione di AmiCorti rappresenta un nuovo traguardo per il nostro festival – ha dichiarato la fondatrice e direttrice artistica del festival Ntrita Rossi -. Quest'anno, più che mai, ci impegniamo a dare voce ai talenti emergenti e ai registi che utilizzano il cinema come strumento di riflessione e cambiamento sociale. Siamo orgogliosi di presentare una selezione così variegata, con opere provenienti da tutto il mondo e capaci di raccontare storie profonde, emozionanti e necessarie”. 

Tra i film selezionati per aggiudicarsi la Fragola d'oro ci sono: "The Yellow Cloak" di Adrian Tsang (Regno Unito, 2024) – Un viaggio psicologico tra paura e resilienza in un’escursione che si trasforma in incubo. "Flat Spot" di Wayne Blouzdis (USA, 2024) – Uno skater trova la redenzione attraverso la sua passione. "Hearts of Stone" di Tom Van Avermaet (Belgio, 2024) – Una struggente riflessione sull’arte e il desiderio. "Better Tomorrow" di Sharvi M (India, 2024) – Un dramma sulla lotta contro la dipendenza e il trionfo dello spirito umano. 

"Marianna" di Luigi Di Domenico (Italia, 2024) – Un dramma intenso su relazioni e insurrezioni ecologiche. "Ice Breath" di Leonard Alecu (Romania, 2024) – Un documentario poetico sulla fragilità dei ghiacciai. "Darcine’s Day" di Aaron Goffman (USA, 2024) – Un ritratto sociale sulla lotta per la sopravvivenza in una grande città. "Rebajicun" di Chen Yongkang (Cina, 2024) – Una riflessione sulla globalizzazione e l’arte popolare. "In the Future, Justice is No Longer Blind" di S.W. Wilcox & Epic Muntzir (USA, 2024) – Una visione distopica sulla giustizia nell’era post-umana. "Chrysalis" di Angelo Donzella (Italia, 2024) – Una metafora sulla rinascita e la liberazione da abusi e violenze. "Silent Night" di Michal Cygan (Regno Unito, 2024) – Una giovane designer sorda trova speranza inaspettata. "Piezas" di Pilar Ordóñez (Spagna, 2024) – Nove personaggi, nove tormenti emotivi, un intreccio sconvolgente. "The Ghost Wolves" di Erika Errante Baruffaldi (Italia, 2024) – Un viaggio tra musica, surrealismo e tecnologia.

 "Who’s Gonna Take the Weight?" di Rico Speight (USA, 2024) – Un’indagine sulla precarietà dei corpi neri nella società moderna. "Dianne Bartlow" di Dianne Bartlow (USA, 2024) – Un viaggio alla scoperta delle radici queer attraverso la storia di Josephine Baker. "Okhaldhunga" di Marcel Weiß (Germania, 2023) – Costruire una scuola in Nepal per trovare un nuovo scopo nella vita.