
Rigoletto in Oman, il grande successo
Muscat (Oman), 20 gennaio 2022 - Qui, dalla Royal Opera House Muscat, sede principale dell’Oman per le arti e la cultura musicali, qui che quando il sole tramonta, regala una fantastica impressione di luce, è stato celebrato il genio italiano di Franco Zeffirelli in prima mondiale. Da un teatro di appena 10 anni, che proprio il Maestro inaugurò con una memorabile Turandot nel 2011 tagliando il nastro a questo straordinario progetto, si è sentito il cuore del suo creatore artistico di riferimento. Cuore italiano, anzi, come diceva lo stesso Zeffirelli, «fiorentino».
Rigoletto: una messa in scena straordinaria, da lui creata e pensata a pochi mesi dalla morte, che è stata salutata con un calore che raramente un teatro raccoglie tra il pubblico. Quest'opera voluta fin dal primo momento del progetto dal direttore artistico della Royal Opera House of Musical Arts Umberto Fanni, di concerto con il presidente della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus, Pippo Zeffirelli e con Arena di Verona, è stato un trionfo annunciato.
Dietro al grande palcoscenico il team artistico scelto dal Maestro Zeffirelli formato da Stefano Trespidi, regista collaboratore, Carlo Centolavigna, scenografo collaboratore, e dal grande costumista Maurizio Millenotti. In scena il baritono Ambrogio Maestri nel ruolo di Rigoletto e Giuliana Gianfaldoni che è Gilda, sul podio Jan Latham-Koenig con una lettura che sprigiona energia, vigore, ed esalta – senza eccessi– la componente drammatica e la dimensione cerimoniale di questo evento che sarà trasmesso per l’Italia su Rai5 in prima serata il 28 gennaio. Nel cast tra gli interpreti principali Dmitry Korchak, nel ruolo del Duca di Mantova, Riccardo Zanellato nel ruolo di Sparafucile e Yulia Mazurova per Maddalena. Orgoglio e vanto per la Royal Opera House Muscat è rappresentata dalla partecipazione di un gruppo di coristi della Royal Guard di Muscat, a integrare l'organico degli artisti del Coro della Fondazione Arena di Verona. In scena anche bravissimi coristi omaniti prepararti al meglio alla vocalità del melodramma italiano.
Da un teatro straordinario, l'emozione dell'impegno di chi ha capito quanto la cultura sia essenziale, bene primario, come l’acqua, la salute, non un optional, non un fronzolo. Zeffirelli e la sua arte che ci ha restituito dall’Oman, in questa prima mondiale di Rigoletto, la sensazione di quanto l’arte sia attiva e immortale. La musica straordinaria e lo strepitoso uso di materiali traslucidi e avveniristici, sono la cifra stilistica immortale di Franco Zeffirelli, che fanno sì che spazio e luce siano gli aspetti emergenti dello spettacolo. Come il fragore del trionfo a melodie rarefatte, che assumono un’impronta onirica, che diventa evocazione di una memoria. Senza sognare miracoli, ma anche senza smettere di sognare. Quanto visto su questo palco straordinario è sempre in sintonia con i colori e le atmosfere evocati dalla musica.
E quando l’opera si fa intimista e vengono in primo piano i confronti personali e passionali fra i personaggi, la regia e i raffinati giochi di luce si rivelano esemplari e suggestivi. Dentro e fuori la cultura che va di pari passo alla vita di questo Paese evoluto nei gusti e nei costumi, per un teatro che si può raggiungere a piedi dalla spiaggia fino al quartiere Shati Al-Qurm di Mascate in Sultan Qaboos Street. Un teatro dell’opera costruito da Carillion Alawi, che è il primo al mondo dotato del sistema multimediale interattivo. Un qualcosa che va di pari passo all'avanguardia del pensiero di Franco Zeffirelli, creatore, regista, scenografo. La sua luce brilla da qui e per il mondo: oggi più che mai vicino, testimone presente nell’identità del figlio Pippo. L'età aiuta: vedi il mondo com'è. E non dimentica un genio.