
Da sx Paola Vassalli, Roberto Innocenti, Valentina Zucchi
Firenze, 21 febbraio 2024 - Perdersi nell'infinito. Perché l'immagine si moltiplica, si stratifica, si sedimenta nell'inconscio dando forma alla parola scritta e spazio a nuove narrazioni: è una vertigine visiva che l'artigianato illustrativo di Roberto Innocenti ha saputo restituire con lo sguardo poetico e sensibile, curioso e commosso del viaggiatore che salpa nel mare indefinito della storia e della letteratura.
Oggi, la sua nave ha trovato un approdo sicuro nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, che ospitano fino al 26 maggio la retrospettiva organizzata da MUS.E e promossa da Città Metropolitana di Firenze.
Una ricca selezione di opere - oltre ottanta - a cura di Valentina Zucchi e Paola Vassalli che ripercorrono l'attività dell'artista fiorentino - unico italiano ad aver vinto nel 2008 l'Hans Christian Andersen Award, il Nobel della letteratura per ragazzi - a cavallo tra XX e XXI secolo: dalle prime celebri creazioni negli anni Ottanta - Cenerentola è del 1983, Rosa Bianca del 1985 - alle illustrazioni per capolavori immortali come Le Avventure di Pinocchio, Schiaccianoci, Canto di Natale, L'ultima spiaggia, La storia di Erika, la Casa nel tempo.
Denso e accurato nei dettagli quanto innovativo e ampio nell'impianto, il suo stile inconfondibile riesce ad essere minuzioso e suggestivo, rigoroso nella costruzione dello spazio e poetico nella sua narrazione visiva, arricchita di stimoli e artifici percettivi, dotte metafore e ironiche citazioni, ricomprese in uno sguardo complessivo che abbraccia il nitore della tradizione prospettica fiorentina e la seduzione della moderna visione cinematografica:
"La magia di Roberto Innocenti è insieme un esercizio estetico e cognitivo che oltrepassa i luoghi del sapere, i muri delle case, le frontiere dei paesi - sottolineano le curatrici della mostra - Ma esplorando gli spazi, osservando i personaggi e respirando le atmosfere, sposta poeticamente il nostro essere lungo le verità della Storia, l'essenza profonda della realtà e i confini labili e tortuosi del nostro immaginario". A latere dell'esposizione, sarà pubblicato un catalogo a cura di Sillabe che presenta i saggi delle curatrici e il testo dello studioso della Bicocca di Milano Martino Negri per una lettura contemporanea dell'opera dell'artista fiorentino.