IRENE BLUNDO
Cultura e spettacoli

Sabrina Impacciatore: "Siamo i primi a portare Venere in pelliccia nei teatri italiani"

Lo spettacolo andrà in scena alla Fonderia Leopolda

L'attrice Sabrina Impacciatore

Follonica, 16 gennaio 2018 - Il sipario si apre su una sala prove. Il regista Thomas Novachek è alla disperata ricerca di una protagonista per il suo adattamento del romanzo “Venere in pelliccia” dell’austriaco Sacher-Masoch. Nessuna attrice sembra adatta finché arriva come un uragano Wanda Jordan su tacchi altissimi, vestita in modo appariscente, apparentemente inadeguata e fuori parte, ma costringe il regista a farle un’audizione. Si scatenerà di fronte a Thomas un vortice di energia, sfrontatezza e ambizione. A impersonare il ruolo è la seducente e ironica Sabrina Impacciatore, protagonista della sexy dark comedy “Venere in pelliccia” insieme a Valter Malosti, che cura anche la regia della pièce di David Ives che andrà in scena venerdì 19 gennaio alle 21.15 al teatro Fonderia Leopolda di Follonica. La serata inizierà alle 18.30, nella sala Leopoldina, dove poter incontrare Sabrina Impacciatore e Valter Malosti, intervistati da Alessandro Agostinelli. Alle 19.45 light dinner nel ristorante del teatro: lo chef Paolo Santi proporrà “I grandi classici… rivisitati”. Per prenotazioni rivolgersi alla Proloco al numero 0566.52012. “Ci diamo del tu, vero?”. Certamente, rispondo sorridendo.  

Sabrina, come sta reagendo il pubblico?

“Questo spettacolo ci è esploso tra le mani con un successo che non immaginavamo di ottenere. Siamo i primi a portare Venere in pelliccia, pluripremiato in America, nei teatri in Italia. Nel mio cuore dedicherò la serata di Follonica a Graziella Bonacchi, mia agente e sorella maggiore per vent'anni. Ci sono state reazioni diversissime, in alcune parti d'Italia è capitato persino che qualche uomo si sia alzato e se ne sia andato. Pensa quanto è importante questo spettacolo, lo farei per altri dieci anni anche nelle scuole”.  

Chi è Wanda?

“Un ruolo indimenticabile che contiene tutte le arti possibili della femminilità, e che ricorda quanto potere abbia la femminilità in sé e probabilmente proprio per questo faccia tanta paura. Un personaggio che amo pazzamente perché permette di agire su tantissimi registri diversi, partendo da una posizione di subordinazione psicologica fino ad arrivare al potere. Anche dal punto di vista recitativo è una grande sfida. Wanda, implacabile, tesse una sottile rete di ragno dove farà progressivamente cadere il suo interlocutore. Spettacolo molto appassionante, in cui il potere passa continuamente dall'uomo alla donna senza sapere chi avrà la meglio. È una specie di ring”.  

Uno spettacolo più che attuale… Cosa ne pensi delle diverse reazioni, anche femminili, al problema delle molestie sessuali?

“L'argomento è molto complesso e andrebbero fatte delle distinzioni. Idealmente posso sposare l'idea di lasciare agli uomini la possibilità di provarci ma quando le donne possono avere la libertà di dire di no, in una situazione di parità psicologica. Altra questione è se l'uomo abusa della sua posizione di potere e cerca di avere la meglio su di te perché sente di avere il tuo destino tra le mani. Perché le donne con un sogno devono essere delle vittime? Mi ha fatto molto male osservare tante donne schierate contro altre donne. La misoginia, altro argomento di Venere in pelliccia. Mi sono commossa vedendo, a differenza dell'Italia, l'unità delle attrici di Hollywood nel volersi far rispettare. Lo dice anche Wanda, una donna è un individuo prima di tutto”.

Sei in teatro, in tv con la serie "Immaturi" e al cinema con “A casa tutti bene” di Muccino.

“Incredibile, sono molto felice, in venticinque anni di lavoro non avevo mai avuto un momento così bello. È emozionante. Interpreto tre donne completamente diverse, mi è sempre piaciuto essere un'attrice schizofrenica, diversificare i ruoli a cui do vita. Il film di Muccino è magico, il più importante della mia vita”.

Ti sei fatta in tre. Vediamo queste tre donne...

“Wanda è una moltitudine di donne, personaggio complessissimo che ne racchiude tante. Sto imparando da lei alcune arti della femminilità. In Immaturi, Serena è molto diversa da me, è una donna molto viziata, ricca, snob, classista, che però da un momento all'altro perderà tutto e scoprirà di essere un'altra. Anche questo personaggio mi è piaciuto tanto, mi ha dato la possibilità di lavorare sia sulla commedia sia sui sentimenti. Ha un doppio registro. Il film di Muccino è ancora un po' top secret”.