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Da labbrata a uscio: modi di dire e vernacoli toscani, tutto quello che c'è da sapere

Ecco una piccola guida alle particolarità linguistiche che attraversano la regione da nord a sud. Tante le influenze diverse che arrivano anche dalle regioni confinanti. Parole e detti da conservare e dei quali andare orgogliosi

Un tipico paesaggio collinare toscano. Sono centinaia i modi di dire e le parole che caratterizzano la regione. Dove non si parlano dialetti ma vernacoli

Firenze, 26 gennaio 2025 - Là dove la lingua italiana è nata esiste un caleidoscopio di parlate e modi di dire. La Toscana è uno scrigno linguistico. Espressioni e parole che si usano soltanto in certe parti della regione e delle quali andare fieri. Perché hanno attraversato la storia e dai nostri avi sono arrivati fino a noi. Tradizioni linguistiche da rispettare e far vivere. Molte espressioni sono ormai desuete, altre sono invece rimaste nel linguaggio corrente, anche tra i più giovani. Ecco un excursus nelle parlate e nei modi di dire toscani. Considerando una particolarità. Che in Toscana non esiste un dialetto ma, come spiega la Treccani, una serie di vernacoli. Una parlata molto simile all'italiano che si discosta appunto soltanto per una serie di espressioni. 

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