Firenze, 3 giugno 2024 - “Oggi come sapete per me è il momento dei saluti – ha detto Tommaso Sacchi - , prima però c’è stato il lavoro, c’è stato il teatro, c’è stato l’impegno, c’è stato il viaggio. Il mio mandato come Presidente della Fondazione Teatro della Toscana, per cui ci tengo a ringraziare ancora una volta il Sindaco Nardella, si è sostanziato di un sogno condiviso: fare del Teatro della Toscana, oltre che confermarne il ruolo di grande Teatro Nazionale, un vero Teatro Europeo. Questa ambizione, portata avanti negli anni con il direttore generale Marco Giorgetti, con il direttore artistico Stefano Accorsi, con il direttore della Scuola L’Oltrarno Pierfrancesco Favino, è oggi realtà. Questo è quello che siamo oggi: un Teatro Europeo” .Fare del Teatro della Toscana un vero Teatro Europeo. Un obiettivo raggiunto sotto la presidenza di Tommaso Sacchi, che vanta una costante relazione fattiva e attiva con una rete di teatri e istituzioni culturali sia in Europa che in Africa. Presentando la nuova stagione, è tempo di bilanci per quelle passate. Ogni anno la Fondazione è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura con il massimo incremento del contributo, e dal pubblico, con ricavi in crescita. Nella stagione appena trascorsa, si è registrato un aumento del 20% di incassi e di spettatori, per un totale di oltre 185mila presenze, di oltre 5mila abbonamenti, di cui quasi 1000 TT Young Card (la membership card riservata agli under30), e di oltre 75mila biglietti venduti. Numeri che hanno decretato il tutto esaurito per oltre la metà degli spettacoli. Le giornate recitative sono aumentate da 318 nel 2020-2021 a 390 nel 2022 a 450 nel 2023, e si attesteranno su 500 nel 2024. Gli spettatori sono aumentati da 35mila nel 2020-2021 a 152.080 nel 2022 a 177mila nel 2023 a 185mila nel 2024. È la fotografia di una struttura che crea lavoro e impiega per oltre il 50% giovani al di sotto dei 35 anni in ogni ambito della sua attività. E quando il sipario si alzerà sulla prossima stagione, il pubblico potrà tornare ad applaudire il miglior teatro italiano e internazionale. Alla Pergola il primo spettacolo, dal 4 al 6 ottobre che prelude all’apertura, è rappresentato dal De profundis di Wilde, affrontata da Glauco Mauri. È dedicato a una grande attrice come Eleonora Duse, nel centenario della morte, lo spettacolo in collaborazione con il Lyceum Club Internazionale di Firenze, accompagnato anche da una mostra, con Susanna Marcomeni per la regia di Antonio Frazzi. La Pergola apre e chiude nel segno di Eduardo, celebrando il quarantesimo anniversario dalla sua scomparsa con, in apertura, ‘Ditegli sempre di sì’, e in chiusura con Emmanuel De-Marcy Mota, che mette in scena con la troupe del Théâtre de la Ville ‘La grande magia’, una visione francese del testo di De Filippo che debutta in Italia nell’ambito del partenariato tra Firenze e Parigi, nel quadro degli Chantiers d’Europe. E poi: Sonia Bergamasco nella Locandiera di Goldoni diretta da Antonio Latella, Toni Servillo in Tre modi per non morire di Montesano, Stefano Massini nel suo Mein Kampf da Hitler, Filippo Timi nel suo Amleto da Shakespeare, Manuel Agnelli in Lazarus di Bowie e Walsh diretto da Valter Malosti, Alessandro Benvenuti con Falstaff a Windsor di Chiti da Shakespeare, Alessandro Preziosi e Nando Paone in Aspettando Re Lear di Mattei da Shakespeare e Beckett. Tra gli altri titoli: Gabriele Lavia e Federica Di Martino in Lungo viaggio verso la notte di O’Neill, Luca Barbareschi in November di Mamet diretto da Chiara Noschese, Michele Placido nel suo ‘Pirandello – Trilogia di un visionario’, Geppy Gleijeses nel Fu Mattia Pascal di Pirandello diretto da Marco Tullio Giordana, Neri Marcorè nella Buona novella da De André diretto da Giorgio Gallione, Massimo Dapporto, Fabio Troiano in ‘Pirandello pulp’ di Erba diretti da Gioele Dix, Enrico Guarneri, Nadia De Luca nella Storia di una Capinera di Verga diretti da Guglielmo Ferro e, nel Saloncino ‘Paolo Poli’, gli Amori rubati di Dacia Maraini e Federica Di Martino, Edoardo Sylos Labini negli Inimitabili di Crespi, al debutto il 19 giugno in Senato, nel Cortile di Sant’Ivo alla Sapienza. Rocco Papaleo nell’Ispettore generale di Gogol diretto da Leo Muscato, Flavio Insinna, Giulia Fiume in Gente di facili costumi di Marino e Manfredi diretti da Luca Manfredi, Magnifica Presenza di Ferzan Ozpetek, Francesco Pannofino in Chi è io? di Angelo Longoni, anche attraverso il riso e la comicità, parlano in modo diretto con il pubblico. Il 17 luglio, grazie alla collaborazione con Antico Teatro Pagliano e Teatro di Fiesole, gli abbonati del Teatro della Toscana avranno l’opportunità di assistere, a prezzi agevolati, al concerto a Fiesole di Dana Al Fardan. Il Teatro Era consolida la fisionomia di “casa del fare teatrale”, con la nascita delle nuove creazioni di artisti come Rocco Papaleo per il Cirano di Santeramo, Stefano Massini, Daniele Finzi Pasca, e spettacoli che avranno una circuitazione tra la Pergola e il Teatro Era, nell’ottica di un consolidamento del ponte regionale tra Firenze e Pontedera. Un impegno radicato nella Valdera che, al contempo, si apre con un respiro nazionale. Il Teatro di Rifredi si conferma nel ruolo di centro culturale che, prioritariamente attraverso le creazioni di Angelo Savelli, fa della ricerca sulla drammaturgia e sul sostegno alle nuove generazioni il suo impegno, come dimostra la nuova edizione, già da tutto esaurito, di Walking thérapie, in partenza il 3 giugno. L’Ex Cinema Goldoni continua l’attività di sperimentazione e confronto con il pubblico degli allievi della Scuola L’Oltrarno diretta da Pierfrancesco Favino, che mantiene un respiro internazionale, allievi che debuttano il 4 giugno nella prima assoluta di Tagli di Fausto Paravidino.
Cultura e spettacoliIl Teatro della Toscana annuncia la nuova stagione, ecco i prossimi appuntamenti