
Boris Mugnai con il fratello Giuliano cominciarono quasi per gioco nel 1975 ma alla prima richiesta di acquisto di pubblicità capirono che poteva diventare un’attività professionale. In alto lo studio agli inizi delle trasmissioni
Firenze, 23 febbraio 2025 – Cinquant’anni… e non sentirli. Festeggia il mezzo secolo di vita una storica emittente della Toscana, Rtv38. Cinquant’anni, per giunta, con a capo un unico proprietario, e anche questo è un record. Boris Mugnai, figlinese, uno dei pochi editori puri d’Italia e autentico pioniere del mondo dell’emittenza regionale, è ancora a fianco della sua creatura e ne parla con un entusiasmo, come quando da giovane, insieme al fratello Giuliano, decise di intraprendere questa avventura.
Una storia che parte da Figline nel 1975. “Lavoravo all’Enel ma sono sempre stato un amante della fotografia - ricorda Boris - mentre mio fratello aveva un’azienda di impianti elettrici. Quando tornò da un viaggio di lavoro in Arabia Saudita mi raccontò quello che aveva visto: un signore con una cinepresa e una valigia a tracolla che registrava immagini e poi le cancellava. Scoprimmo si trattava di un videoregistratore Akai, a bobine. Decidemmo di acquistarlo. Giuliano, che era uno smanettone, iniziò a lavorarci e scoprimmo che questo registratore aveva anche un’uscita con una conversione e un piccolo amplificatore che andava sul canale 36. Mio fratello prese questo segnale e lo collegò a due amplificatori d’antenna per capire fin dove arrivava. I risultati furono sorprendenti”.
Il primo grande esperimento furono le feste del Perdono di Figline. “Utilizzammo gli amplificatori d’antenna che mio fratello aveva realizzato e tramite un cavo riuscimmo a collegare tutto il centro storico portando il segnale a chi lo voleva. I figlinesi potevano quindi vedere in televisione quello che accadeva nel cuore della loro città. Un fatto rivoluzionario all’epoca”.
Per Giuliano e Boris Mugnai, inizialmente, questa avventura era solo un balocco, ma quando si presentò un cliente di una nota azienda per chiedere di pubblicizzare il suo marchio attraverso il piccolo schermo capirono che poteva diventare anche un’attività professionale. E così fu. Partì l’avventura di Rtv38 con i primi notiziari. Tanti gli aneddoti.
L’intervista alla contessa Serristori, gli incontri con Renato Zero, che a Figline era di casa e con Giuliano Taddei, presentatore all’epoca molto conosciuto. E poi una storia famosa. Eravamo sempre negli anni Settanta e Rtv38 si era evoluta.
La sede era stata ricavata in alcuni locali di un convento dei frati, poco sopra Figline. “Per riempire il palinsesto andammo a Roma e acquistammo le pellicole di film diciamo un po’ osé che ebbero un successo clamoroso con la gente che ci telefonava continuamente per chiedere informazioni - ricorda Boris - Ma eravamo in un convento e scoppiò la bomba. Finimmo in tutti i giornali. Il diavolo e l’acquasanta furono i titoli dell’epoca”.
Oggi Rtv38 ha una sede da 2.000 mq che, negli anni, è cambiata, grazie a milioni di euro di investimenti in tecnologia. “La nostra mission è quella di essere territoriali. Oggi abbiamo una informazione capillare, con una redazione di bravi giornalisti in sede e corrispondenti in tutta la Toscana – ha aggiunto Boris Mugnai - E i numeri ci premiano. Come ascolti, se prendiamo in esame i nostri notiziari principali siamo sempre avanti, in Toscana, alle all news di Sky Tg24, Tgcom e Rai News”.
Per il cinquantesimo sono allo studio molti appuntamenti celebrativi. “Non sarà la festa di Boris, ma la festa dell’azienda – ha concluso l’editore – e tutti nostri dipendenti saranno coinvolti nei vari eventi, molti in estate. Stiamo pensando ad iniziative di carattere sociale. Inoltre i telespettatori, prenotandosi, potranno venire qui in sede a vedere come si fa una televisione”.