Firenze, 30 ottobre 2024 – Si sa che la festa di Halloween è nata negli Stati Uniti e anche se non appartiene alla cultura italiana, echi di questa celebrazione sono arrivati a noi, fino a diventare una celebrazione di massa, sentita più per marketing che per tradizione culturale. Mentre qui la fine di ottobre richiama di più l’arrivo di Ognissanti, negli USA è tutta un altra storia. Maira, toscana di origine che si è stabilita a San Diego, California per lavoro, ci ha raccontato come viene vissuto il periodo di Halloween oltreoceano.
L’atmosfera di festa
Già nel momento in cui si entra nel mese di ottobre, ci ha detto, comincia ad alimentarsi l’entusiasmo e fermento per l’arrivo del 31, con i bar che si convertono per essere in tema con la festività con decorazioni e cocktail dedicati e per l’occasione organizzano vari eventi. “In tutta la città si può sentire l’atmosfera spaventosa con le varie decorazioni disseminate in molte delle case, che si riempiono di luci macabre e grandi raffigurazioni di scheletri”, racconta.
“I quartieri si animano molto per Halloween, gli abitanti sono una comunità molto unita dove tutti si conoscono” prosegue, infatti non è raro che la notte del 31 in giro ci siano bambini in costume che giocano fra le case e bussano alle porte per fare l’ormai noto “dolcetto o scherzetto?”. Questa abitudine è arrivata anche da noi, con i bambini che si divertono a chiedere caramelle per le case e persino nei condomini.
Negli States però non è strano che da parte degli adulti questa atmosfera sia molto sentita e che festeggino insieme ai bimbi, non solo i genitori, travestendosi insieme a loro. “I costumi non sono solo quelli con personaggi del terrore, come il mostro di Frankenstein, vampiri o streghe ma sono anche figure reali come Britney Spears, in maniera forse più simile al nostro carnevale” ci rivela Maira. Inoltre alcune catene di ristoranti offrono il pasto a chi si presenta travestito.
Oltre ai bar che organizzano eventi, sono diffuse le feste nelle case e i particolari Haunted trail: percorsi del terrore con attori travestiti che hanno lo scopo di spaventare i visitatori per passare una serata da brividi.
Maira ci rivela che c’è “una vera e propria invasione della zucca”, che sta aumentando anche in Italia. Molto diffusi, e stanno acquisendo una certa popolarità anche da noi, sono i pumpkin patch, fattorie piene di zucche che organizzano degli eventi e scenari per fare foto e sono l’occasione per acquistare le zucche.
Halloween a tavola
Come nei supermercati, sono vendute in grandissime quantità per essere intagliate nelle famose lanterne ma anche per essere utilizzate in cucina. Ingrediente base di gran parte dei piatti di questa stagione, sia dolci che salati, la zucca è protagonista del Pumpkin spice latte di Starbucks, che sembra ossessionare tutti al punto dall’essere un’edizione limitata. Un gusto venduto solo a ottobre, spesso fino a esaurimento scorte. Questa tendenza si è diffusa anche da noi grazie alla presenza della catena anche in Italia. “Poi allo scattare del primo di novembre qualsiasi cosa relativo ad Halloween sparisce dagli scaffali e ci si comincia a preparare per il Thanksgiving, il giorno del ringraziamento”, racconta.
Le influenze messicane
La notte di Halloween ha delle influenze che vengono da altre culture per via della forte immigrazione del paese, soprattutto quella messicana a sud, a ridosso del confine come nel caso di San Diego. La città ha adottato le tradizioni del Dia de los Muertos, dove ci sono ben tre giorni di festeggiamenti. In uno dei luoghi più noti della città, lo zoo di San Diego, per l’occasione in questo periodo vengono fatti degli eventi con concerti e spettacoli a tema. Maira ha detto di come “non sia inusuale vedere anche qui i bambini in costume che assistono agli spettacoli e che fra i musicisti c’è un organista che suona musiche in linea con l’atmosfera, come ‘Thriller’ di Michael Jackson”.
Questi aspetti culturali e religiosi sono simili in entrambi i paesi, ma diversamente da come si fa in Italia, dove le scuole vengono chiuse per la festività del 1° novembre, come spiega Maira “negli USA questo non succede per favorire una maggiore inclusività culturale di coloro che non celebrano queste ricorrenze”.
Nonostante Halloween sia diffuso ormai da tempo anche in Italia, viene vissuto in modo più blando dagli adulti e più sentito da bambini e ragazzi, mentre come si capisce dal racconto di Maira negli Stati Uniti, in vista di questa occasione vengono fatte le cose in grande.