MICHELE MANZOTTI
Cultura e spettacoli

Uccio De Santis: "Le mie barzellette premiate dai social"

Intervista all'attore pugliese che sarà al Tuscany Hall il 21 novembre

Uccio De Santis

Firenze, 20 novembre 2019 - E' la star del web dopo esserlo stato delle tv della sua regione, la Puglia. Le sue barzellette sono infatti dei brevi filmati che raggiungono milioni di visualizzazioni. Uccio De Santis sarà a Firenze il 21 novembre al Tuscany Hall (ore 21, www.bitconcerti.it) per presentare il suo "Vi racconto il mio Mudù". Due ore di spettacolo segnate da monologhi, canzoni, gag, racconti di vita vissuta e freddure.Ne parliamo con lo stesso De Santis .

Che ti tipo di spettacolo porterà a Firenze?

Lo show ha un canovaccio analogo a quelli che faccio da anni. E' vero che propongo cose nuove di volta in volta, ma le persone che mi conoscono aspettano le mie battute sui carabinieri, sui medici, i monologhi. Specialmente quando faccio il mio debutto in una città preferisco presentare cose collaudate da tempo.

Ci può spiegare cosa è Mudù e come nasce?

Mudù è un programma nato sulle mie barzellette dopo la vittoria del premio dedicato a Gino Bramieri. In pratica le stesse barzellette sono diventati cortometraggi a partire dal 2000 e trasmessi su Tele Norba in Puglia. Ho avuto tanti attori accanto a me e penso che l'esperienza Mudù sia stata molto utile per la loro visibilità. Ricordo Bianca Guaccero che da tempo ha una visibilità nazionale e che ha recitato in molti filmati.

Un format che è diventato di successo. Come mai?

Il programma è decollato grazie ai social come You Tube e Facebook, dove ho canali e account. Per le mie barzellette, questi mezzi sono molto più importanti di Rai e Mediaset. I video arrivano dappertutto e la loro diffusione mi ha permesso di organizzare spettacoli dal vivo anche in Svizzera e Germania oltre che nel nord Italia (Milano, Genova, Udine). Con me ci saranno i colleghi Antonella Genga e Umberto Sardella e in trio faremo i nostri classici che possono essere visti negli sketch in rete. 

Lei ha fatto anche film come Mi rifaccio il trullo. mentre di solito gira filmati brevi. Come si è trovato alle prese con storie dai tempi più lunghi?

Forse è anche più facile: ha la sceneggiatura da seguire, i tempi di lavoro sono più dilatati. Pensi che per fare i miei corti, lavoriamo la mattina in una masseria e il pomeriggio in un bar o in altri luoghi a seconda dei soggetti. Una produzione a ciclo continuo. Però c'è una caratteristica comune: la massima cura, sia che si tratti di un lungometraggio sia di un corto da 30 secondi.

Tra le sue esperienze c'è anche quella della radio. Ultimamente da Radio Popiz di Bari un suo programma è stato rilanciato sul web. Tornerà dietro i microfoni?

L'esperienza mi ha molto divertito, ma ora ho tanti impegni tanto che il prossimo spettacolo si chiamerà "Non so che fare prima". Spero che si possa realizzare nel prossimo anno, forse a primavera.