Firenze, 13 maggio 2022 - Rimase solo con la sua insegnante di sostegno e, come era capitato altre volte, per la stanchezza poggiò la testa sulla sua spalla. Allora lei convinse il suo allievo a stabilire un contatto "affettuoso". Prima i baci, poi più giù. E ancora altro. Un rapporto sessuale completo, secondo quanto raccontò poi il 17enne, innescando un’indagine che finora ha trovato riscontri sin da un sofferto incidente probatorio in cui il giovane ribadì ciò che aveva già raccontato alle persone a lui vicine.
La docente è stata rinviata a giudizio dal giudice Federico Zampaoli e stamani F.M., 50 anni, comparirà davanti al tribunale di Firenze per la prima udienza del processo a suo carico.
L’accusa è violenza sessuale su minore; violenza che si sarebbe consumata approfittando dell’inferiorità della (presunta) vittima. Inferiorità in questo caso anche psichica. L’adolescente, diciassette anni all’epoca dei fatti, è portatore di handicap.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, che il pm Alessandro Piscitelli ha delegato ai carabinieri, tutto si sarebbe consumato il 5 novembre del 2019. Lo studente e la sua insegnante di sostegno era rimasti da soli in un’aula del plesso scolastico di un istituto alle porte di Firenze e qui "con abuso dei poteri connessi alla sua posizione", l’insegnante avrebbe avviato un approccio.
Prima gli avrebbe chiesto un abbraccio "affettuoso", ma non si sarebbe fermata lì. Dopo l’abbraccio, la donna lo avrebbe iniziato a baciarlo sulla bocca. Poi si sarebbe offerta. Al termine, hanno ricostruito gli inquirenti, gli avrebbe chiesto di non raccontare niente a nessuno.
Invece il 17enne, costantemente seguito oltre che dalla sua famiglia anche dagli assistenti sociali, lo raccontò eccome. I genitori, assistiti dall’avvocato Alessia Buzzichelli, hanno presentato una denuncia querela, i carabinieri hanno sentito persone informate sui fatti e hanno effettuato anche un accesso a scuola per verificare alcuni dettaglio della versione dello studente. Versione che l’adolescente, ritenuto capace di rendere testimonianza, ha ribadito anche nel corso di un incidente probatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari. Oggi il ragazzo ha terminato il suo percorso scolastico, l’insegnante invece è ancora lì al suo posto. "Parlerà il processo", dice il legale della donna, l’avvocato Paolo Sebastiani. L’ufficio provinciale scolastico non ha risposto alle nostre telefonate.