Firenze, 12 novembre 2013 - "STIAMO GUADAGNANDO quote di mercato anche in Toscana, anche perché siamo stati i primi a capire che è finita l’epoca in cui si andava in banca con il vestito buono. Oggi Internet ha dato consapevolezza al risparmiatore, così come l’ha data all’elettore, al lettore di quotidiani, all’utente finale. E’ la banca che deve andare dal cliente, così come ogni servizio che non mette al centro il consumatore finale è destinato alla scomparsa». Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, celebra nel salone di villa Montalto, a Firenze, un anno record per i conti della «banca costruita attorno ai clienti».
E lo fa davanti a una platea di 200 imprenditori e professionisti, nel corso di un evento dal titolo «consolidamento dell’impresa e della proprietà, relativo trasferimento anche nell’ambito familiare e tutela patrimonio»; concetti tecnicistici che si possono riassumere con i sistemi migliori per conservare integro il patrimonio, anche in mezzo alle tempeste della crisi e alle mannaie fiscali. Assieme a Doris, il vicepresidente dell’Abi Giovanni Pirovano, Gianfranco Navone, ad del gruppo Yard, specializzato nel settore immobiliare, e l’avvocato Paolo Sciumè.
«La corsa agli sportelli si è rivelata suicida - ribadisce il presidente di Mediolanum - e soprattutto averli valutati milioni di euro ognuno. In Europa sono stati chiusi 16.500 sportelli in 5 anni. E le previsioni sono per un’altra raffica di chiusure. Nel Nord Europa, rispetto ai 100 sportelli del 2006, ce ne saranno 47 nel 2016. In Italia siamo più refrattari, le previsioni si attestano su quota 86».
L’addio alla banca tradizionale, a quella che aspettava i clienti e li metteva in fila, ha favorito la crescita dei bilanci di Mediolanum. «Rispetto all’anno record, che per noi è stato il 2012 - commenta con malcelata soddisfazione Ennio Doris - i primi nove mesi del 2013 sono ancora più soddisfacenti. La raccolta netta da fondi nel 2012 si è chiusa con 2 miliardi e 350 milioni di euro. Quest’anno, a ottobre il totale è a 3.820 milioni, con 338 milioni solo nel mese di ottobre».
SUL FRONTE della raccolta i numeri sono più che incoraggianti, ma il presidente di Medionalum insiste anche sulla trincea degli impieghi all’economia. «Le banche italiane sono quelle che hanno prestato più soldi alle imprese e l’hanno fatto anche negli anni in cui sono venute a mancare le risorse dagli investitori istituzionali. Dal 2011 a metà 2012 sono spariti 210 miliardi di euro, liquidità che hanno inondato il sistema economico della Germania, l’unico a non averne bisogno in Europa.
La Banca Centrale europea, con i 180 miliardi di Ltro (finanziamenti a lungo termine n.d.r.) ha cercato di raddrizzare la situazione. E adesso c’è un po’ più di liquidità nell’economia italiana. Va indirizzata nel modo giusto, riaccendendo il motorino d’avviamento delle imprese». Ennio Doris porta l’esempio degli spot e delle campagne promozionali sugli incentivi alle ristrutturazioni edilizie, che hanno rialimentato un fuoco coperto dalla cenere. «E’ bastato far conoscere agli italiani il sistema degli incentivi all’edilizia e supportarlo con mutui e prestiti a tassi convenienti, per far ripartire il mercato. Ogni giorno Banca Mediolanum riceve 80 richieste di agevolazioni per ristrutturare la casa».
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