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Aeroporto, "Peretola, vecchi progetti. Allora 'Marconi' preferito"

L’Ordine degli Ingegneri punta il dito sulle "non scelte" e su piani "riesumati". "Lo sviluppo aeroportuale non può essere solo figlio di equilibri politici"

Aeroporto di Firenze Amerigo Vespucci

Aeroporto di Firenze Amerigo Vespucci

Firenze, 19 marzo 2022 - ​Ogni giorno dieci corse (la prima alle 3,50) da Firenze a Bologna aeroporto con i pullman dell’Appennino Shuttle. Molti fiorentini e toscani hanno già come riferimento lo scalo bolognese partendo in bus dalla Fortezza da Basso o da Calenzano, ma anche raggiungendo il ’Marconi’ con altri mezzi. Adesso anche gli ingegneri dicono che l’aeroporto bolognese potrebbe diventare lo scalo di riferimento della parte centrale della regione.

"La riedizione di vecchi progetti per l’aeroporto di Firenze rischia di portare a un solo vincitore: l’aeroporto di Bologna, che potrebbe diventare lo scalo di riferimento anche per la Toscana centrale", dice il presidente della commissione Trasporti dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Fiorenzo Martini, che interviene nella interminabile discussione sullo sviluppo dell’aeroporto fiorentino, il ’Vespucci’. "Non commentiamo i posizionamenti politici - spiega Martini - ma da ingegneri non possiamo non rilevare due cose: uno, non ci sono progetti buoni per tutte le stagioni, riesumabili alla bisogna; due, un piano di sviluppo aeroportuale non può essere solo figlio di equilibri politici".

Quindi? "Servono riflessioni ad ampio spettro sulle destinazioni dei passeggeri e sulla mobilità da e per gli aeroporti, tanto più che il tema dell’energia è già la sfida principale per la nostra economia". "Gli aggiornamenti del progetto di ampliamento del Vespucci - conclude il presidente della commissione Trasporti dell’Ordine degli ingegneri - inducono ulteriori costi e ritardi che, oltre a dilazionare nel tempo l’appetibilità complessiva della regione, per le maggiori difficoltà di collegamento sia per turismo che per tutti gli altri motivi di viaggio, rischiano di far sì che l’aeroporto di riferimento della Toscana centrale, alla fine, diventi quello di Bologna".

A proposito di mobilità, l’Ordine degli ingegneri solleva dubbi sulla fattibilità di una linea veloce ferroviaria tra Firenze e Pisa: "Allo stato attuale - dice Martini - non è prevedibile un volume di traffico passeggeri tale da ripagare gli ingenti investimenti necessari. Inoltre è ragionevole ipotizzare che gran parte dei viaggiatori sceglierebbe di utilizzare i treni regionali sulla linea attuale con un costo dei biglietti presumibilmente inferiore rispetto a quelli della linea veloce. Ben venga un miglioramento dei collegamenti tra Pisa e Firenze, ma ogni idea deve avere le gambe per diventare realtà. Altrimenti si rischia di perdere altri anni in discussioni poco concrete".

Luigi Caroppo