REDAZIONE ECONOMIA

Affitti brevi, la Regione Toscana dà più poteri ai sindaci dei Comuni sopra 50mila abitanti

Limiti territoriali e autorizzazioni quinquennali nelle città turistiche, a eccezione di Pistoia e con l’aggiunta di Viareggio. L’ultima parola passa al consiglio regionale

Firenze, G7 Turismo: manifestazione conto l’overtourism (New Press Photo)

Firenze, G7 Turismo: manifestazione conto l’overtourism (New Press Photo)

Firenze, 17 dicembre 2024 – La Regione Toscana si prepara a una stretta sulle locazioni brevi, con l’obiettivo di contrastare l’overtourism e promuovere un turismo più sostenibile. La nuova disciplina, frutto degli emendamenti approvati ieri che ha visto di nuovo saldarsi l'asse fra Pd e M5S, è contenuta nel Testo unico approvato dalla giunta e modificato nelle ultime ore dalla commissione Sviluppo Economico, amplia i poteri dei sindaci nelle città a maggiore intensità turistica. 

La novità di maggiore rilievo è contenuta all'articolo 60 che introduce la possibilità per i Comuni oltre i 50mila abitanti e a maggiore densità turistica di adottare un regolamento con limitazioni territoriali e temporali, se non anche divieti, agli affitti brevi in alcune zone specifiche. Di fatto si tratta di tutti i capoluoghi di provincia, a eccezione di Pistoia, e con l'aggiunta di Viareggio.

L’attività di locazione sarà inoltre subordinata a un’autorizzazione quinquennale, mentre le amministrazioni comunali potranno fissare un numero massimo di autorizzazioni per singolo soggetto.

“Il testo unico fa una scelta precisa sull’imprenditorialità,” spiega Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo Economico. “Chiediamo il cambio d’uso a turistico-ricettivo anche per le attività che, ad oggi, hanno una destinazione residenziale.”

Un’altra novità riguarda gli alberghi fino a 2 stelle, che potranno stipulare convenzioni per ospitare famiglie di degenti, dipendenti di aziende toscane e studenti.

Anselmi e il Partito Democratico respingono le critiche arrivate dal centrodestra, che ha parlato di un approccio “neo-sovietico”. “Diamo ai Comuni la possibilità di governare i fenomeni. Non siamo vincolistici o dirigisti,” replica Anselmi. “Il problema è l’assenza di governo che genera disagi. A livello mondiale, c’è un dibattito acceso sui flussi turistici nelle città d’arte: tutti concordano sulla necessità di dare ai sindaci maggiori strumenti”.

Dello stesso parere il capogruppo Pd in consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli: “Non vogliamo intralciare il turismo, ma dare ai sindaci la possibilità di governarlo meglio. Il lavoro svolto dall’assessore all’Economia Leonardo Marras è stato ulteriormente rafforzato in commissione”.

La discussione finale spetterà all’assemblea legislativa regionale, convocata da oggi fino a sabato, che dovrà esaminare anche altre proposte di legge, delibere e il pacchetto della manovra di bilancio 2025.