Agrifood, innovare per crescere. Esperti e imprenditori a confronto

Firenze, successo del convegno promosso ieri alla Camera di Commercio da Bper Banca. Numerosi gli strumenti a supporto delle aziende in linea con opportunità ed evoluzioni del settore

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Uno scorcio dell’auditorium della Camera di Commercio durante l’evento di ieri pomeriggio

Firenze, 26 settembre 2024 – Un pomeriggio di confronto, dedicato al ruolo svolto dalle istituzioni bancarie a supporto del settore agroalimentare. Si è svolto ieri, a Firenze, nell’auditorium Camera di Commercio, il convegno su «Finanza e sviluppo per l’ecocompatibilità dell’agrifood toscano», inserito nel ciclo d’incontri su «La banca come acceleratore nell’innovazione e sostenibilità del comparto agroalimentare» promosso da Bper Banca, in collaborazione con Qn Economia.

Ha portato i saluti introduttivi il presidente della Camera di Commercio, Massimo Manetti. Quindi, presentati dalla vicedirettrice de La Nazione, Cristina Privitera, e moderati dal responsabile di Qn Economia, Sandro Neri e dal giornalista Guglielmo Vezzosi, si sono alternati i rappresentanti di Bper Banca (Giuseppe Sibilla e Oliviero Giacomo Falconi), di imprese (Marco Cappellini, direttore generale Giorgio Tesi Group; Antonio Donato, managing director Tenute del Cerro e Walter Giorgi, responsabile marketing Salumeria di Monte San Savino), istituzioni locali e regionali (Sara Funaro, Dario Nardella e, in videomessaggio, Stefania Saccardi), mondo della formazione e della ricerca (i docenti dell’Università di Firenze Simone Orlandini e Riccardo Bozzi).

«Bper Banca ha una struttura commerciale capillare su tutto il territorio nazionale – ha spiegato Giuseppe Sibilla, responsabile Rete Commerciale di Bper Banca – in grado di essere al fianco delle aziende dell’agroalimentare: abbiamo a disposizione prodotti e servizi diversificati, che tengono conto della specificità e della dimensione delle singole realtà, del territorio, delle filiere e del contesto economico di riferimento».

«Oltre al lavoro di consulenza della nostra struttura di Agribanking, al supporto delle filiali e dei Centri Imprese, ci attiviamo – ha aggiunto Sibilla – anche per proporre occasioni di incontro dove amministrazioni, mondo accademico, banche e imprese stesse si relazionano, perché crediamo che anche questo sia un mezzo efficace che aiuta tutti i player del settore a focalizzare opportunità, criticità ed evoluzioni del settore. Seguiamo con attenzione l’agroalimentare perché siamo convinti che possa avere un ruolo importante sia in termini di promozione del Made in Italy, sia in termini di innovazione e sostenibilità. A maggior ragione in Toscana, regione di grande tradizione agricola e alimentare, che ha sviluppato numerose eccellenze».

«Tutte le aziende presenti oggi hanno parlato di innovazione – ha detto Oliviero Giacomo Falconi, responsabile servizio Agri Banking di Bper Banca, intervenendo dopo i vari imprenditori – e questo è significativo. La produttività delle nostre imprese è inferiore a quella degli altri Paesi dell’Unione Europea e la recente spinta inflazionistica non aiuta, così come i fenomeni meteorologici estremi. Questo impone delle contromisure, ovvero, appunto, fare innovazione, investire, studiare nuove soluzioni. E come banca abbiamo creato prodotti dedicati per accompagnare il sostegno pubblico alle imprese. Per assisterle, Bper Banca ha dato vita a una struttura ad hoc, il Servizio Agri Banking, che oltre a offrire consulenza qualificata studia le evoluzioni degli scenari e il quadro normativo. Vogliamo proporre una consulenza strategica di valore, servizi e prodotti di finanza sostenibile adeguati a supportarle nel loro percorso di crescita, sviluppo del business e transizione».

«Il settore agricolo è estremamente innovativo - Dario Nardella, membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo – anche se troppo spesso, erroneamente, viene visto come parte di una vecchia economia. Serve un nuovo patto fra città e aree rurali e in questo credo che l’Europa abbia un ruolo centrale. Abbiamo un paio d’anni per pensare a una nuova Pac in grado di rispondere alle varie esigenze. Ma dobbiamo andare oltre, con elementi di grande innovazione. Uno è l’imprenditoria giovanile, visto che l’Italia è il paese europeo con minor numero di giovani in agricoltura. Credo che anche in questo le leve finanziarie siano fondamentali».