Montemignaio (Arezzo), 26 novembre 2024 – Sono già partiti i tir di abeti bianchi del Casentino per raggiungere le località italiane ed estere. Una produzione importantissima che costituisce ancora oggi una preziosa fonte di guadagno per le famiglie casentinesi. La coltura è particolarmente diffusa nei comuni di Montemignaio e Castel San Niccolò, dove l’abete si produce da generazioni, così come nei comuni di Pratovecchio Stia e Poppi.
Nella vallata aretina le superfici interessate da questa particolare coltivazione sono di circa trecento ettari e ogni anno partono dal Casentino circa cinquecentomila piante per le destinazioni di tutto il mondo. Una filiera, che dalla coltivazione, alla preparazione e commercializzazione occupa almeno sessanta persone e che vale molti milioni di euro.
E Montemignaio, considerata la “capitale“ dell’albero di Natale, sta già ultimando le spedizioni. “Per il nostro paese questa produzione è importantissima - spiega il sindaco Roberto Pertichini - è fonte di lavoro e guadagno. Ed una delle possibilità per la nostra gente di poter continuare ad abitare la montagna. Sono partiti camion per Milano e Napoli, ma presto i nostri alberi di Natale raggiungeranno tutte le città italiane ed abbelliranno le più belle piazze, come piazza della Signoria e piazza del Duomo a Firenze e in San Pietro”.
Un motivo di orgoglio per le piccole località del Casentino, dove la produzione di alberi di Natale serve anche per mantenere integro il territorio. “I nostri produttori di alberi di Natale - continua il sindaco di Montemignaio - svolgono un importante ruolo, quello di mantenere pulito ed integro il territorio, evitando smottamenti e frane”.
Un ruolo strategico dal punto di vista idrogeologico, ma anche per il clima. Secondo studi eseguiti anche da Coldiretti le produzioni di alberi di Natale sono in grado di generare grandi quantitativi di ossigeno e contribuiscono ad abbattere l’anidride carbonica nell’aria. “Le produzioni del Casentino- osserva Raffaello Betti direttore di Coldiretti - garantiscono il sequestro di almeno 23,5 tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera. E in più le coltivazioni di abeti di 3-6 presenti nella vallata in 100 ettari di terreno forniscono ossigeno a circa 4.500 persone”.
Un lavoro che ha anche importanti risvolti sociali e si tramanda di generazione in generazione. “Quasi tutte le aziende presenti nel territorio - conclude il sindaco Pertichini - sono costituite da padre e figlio. E questo ci dà una grande speranza per il futuro. In questo modo siamo sicuri che l’azienda andrà avanti e che questa tradizione continuerà nel tempo”.