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Assegno unico, dal 2023 stop alle domande di rinnovo. Le novità in arrivo

Chi ha già beneficiato dell'assegno nel 2022 deve solo presentare la Dsu per l'Isee. Il sostegno va a circa 500mila figli in Toscana

Famiglia

Firenze, 16 dicembre 2022 – Nel 2023 non ci sarà bisogno di presentare una nuova domanda per usufruire dell'assegno unico e universale per i figli a carico. L'Inps, infatti, fa sapere che chi già beneficia della prestazione non dovrà fare niente, salvo rinnovare l'Isee presentando la Dsu, cioè la dichiarazione sostitutiva unica, per l'anno 2023. L'assegno unico è stato introdotto a marzo 2022, quindi i rinnovi annuali partiranno dal prossimo 1 marzo, coinvolgendo circa 500mila ragazzi toscani fino a 21 anni che risultano a carico dei genitori. Secondo infatti l'ultimo report dell'Inps, a ottobre 2022 hanno beneficiato dell'assegno 492.912 figli, di cui 11.642 appartenenti a nuclei che percepiscono il reddito di cittadinanza. L'importo medio dell'assegno è di 139 euro a figlio.

Cosa fare se si percepisce già l'assegno unico e universale per figli a carico Dal 1° marzo del 2023, coloro che nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023 abbiano presentato una domanda per l'assegno unico e universale per i figli a carico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell'erogazione d'ufficio della prestazione da parte dell’Inps, senza l’onere di presentare una nuova domanda. Potranno, invece, presentare domanda coloro che non hanno mai fruito dell’assegno unico e quanti avevano prima del 28 febbraio 2023 trasmesso un'istanza che non è stata accolta o non è più attiva. Si tratta, spiega l'Inps, di “una misura di semplificazione per l'utenza, realizzata anche grazie ai fondi garantiti dal Pnrr, che punta a valorizzare le banche dati dell'istituto per rendere alla cittadinanza un servizio innovativo”. I dati della domanda, infatti, saranno automaticamente prelevati dagli archivi dell’istituto di previdenza, che procederà a liquidare la prestazione in continuità.

Come comunicare le variazioni In caso di nascita di un altro figlio o di una separazione, in caso di cambio di Iban, e così via, chi percepisce l'assegno e ha trasmesso la domanda prima del 28 febbraio 2023, deve comunicare le variazioni, integrando tempestivamente la domanda già trasmessa.

Come inoltrare la domanda Le domande possono essere inviate tramite le consuete modalità: portale web dell'Istituto di previdenza, previo accreditamento con Spid, Cie o Cns, contact center integrato contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori), patronati, app mobile Inps.

In caso di prima domanda, quando viene riconosciuto l'assegno Per le domande presentate entro il 30 giugno del 2023 l'assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo dello stesso anno.

L'importo dell'assegno Per calcolare l'importo, occorre presentare la nuova Dsu per l'anno 2023. Se non viene presentata, l'assegno sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa, che per il 2023 saranno più elevati per effetto dell'inflazione e probabilmente anche per gli aumenti che dovrebbero essere inseriti nella legge di bilancio. Per quanto riguarda l'effetto dell'inflazione, dall'anno prossimo l'assegno potrebbe salire dal'attuale minimo di 50 euro a 55 euro al mese, fino ad un massimo di 196 euro a figlio, dagli attuali 175 euro. L’Isee valido fino al 31 dicembre 2022 continuerà a essere utilizzato per la determinazione degli importi dell’assegno unico e universale relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023.