Firenze, 9 novembre 2024 – L’età media delle auto che circolano sulle strade toscane continua ad aumentare, raggiungendo quasi gli 11 anni. Secondo un’indagine di Facile.it, rispetto a settembre 2023, l’età media dei veicoli in Toscana è cresciuta dell’1,1%. Il parco auto più vecchio si trova a Grosseto, con un’età media di 12 anni e 4 mesi, seguito da Arezzo (12 anni e 1 mese) e Siena (11 anni e 9 mesi). Le province di Lucca, Massa-Carrara e Pistoia registrano un’età media dei veicoli di 10 anni e 7 mesi, mentre Firenze si attesta sui 10 anni e 4 mesi. Prato (9 anni e 9 mesi) e Pisa (10 anni e 1 mese) hanno invece le auto più giovani.
Nei primi dieci mesi del 2024, i dati del Pra indicano oltre 153mila nuove immatricolazioni e circa 158mila passaggi di proprietà in Toscana, con Firenze al primo posto per nuove iscrizioni (88.585) e trasferimenti di proprietà (oltre 38mila), seguita da Pisa e Lucca.
Mercato auto in rallentamento
Nonostante un lieve aumento delle intenzioni di acquisto di auto nuove nei prossimi tre mesi (+1,3%), è il mercato dell’usato ad andare meglio, un interesse in crescita dell’11%. Secondo Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic, il quadro macroeconomico incide ancora profondamente sulle scelte di acquisto: «Sebbene l’inflazione e il calo del potere d’acquisto preoccupino meno, quasi 6 italiani su 10 rimangono scettici rispetto ad un miglioramento della situazione economica. Il 40% delle famiglie considera ancora la propria situazione finanziaria problematica, e questo incide sulle decisioni d’acquisto».
L’esperto: “L’usato tiene, l'elettrico tra dubbi e incertezze”
«Il mercato delle auto soffre. Il 2024 chiuderà in linea con il 2023, un anno molto depresso, con case produttrici e concessionari in difficoltà», spiega l’esperto del settore Fabio Lenzi, amministratore delegato e direttore generale del gruppo TM Wagen, associato a Confartigianato Imprese Firenze. «Ormai da 15-16 mesi l’usato sta tenendo, soprattutto da quando, con il Covid, la produzione delle vetture si è bloccata per la carenza di semiconduttori. Questo ha portato a un forte aumento della domanda di usato e ad un’impennata dei prezzi. Poi, piano piano, i prezzi si sono stabilizzati e, su prodotti di buona qualità e con standard ecologici elevati, la domanda resta buona».
Oggi, però, l’incertezza domina le scelte di acquisto: «L’Unione europea spinge verso l’elettrico, ma i messaggi che arrivano sono ambigui. I prezzi delle auto elettriche sono alti e i messaggi relativi al fatto che sono prodotte in Cina e che è difficile smaltire le loro batterie, contribuiscono a creare confusione nelle persone», prosegue Lenzi. «Sarà davvero l’elettrico il futuro dell’auto? È una domanda che si pongono i clienti , ma anche noi operatori del settore. Chi acquista un’auto nuova oggi tende a orientarsi sull’ibrido, anche perché la maggior parte delle case automobilistiche sta puntando su questo. Le auto a gasolio sono quasi scomparse dal nuovo».
Anche le difficoltà di accesso al credito influiscono sulle decisioni di acquisto: «Le famiglie in questo momento hanno una scarsa propensione al consumo, e gli alti tassi di interesse non aiutano. Per un finanziamento auto siamo a tassi tra l’8,5% e il 10%, cifre non trascurabili. Ma a pesare davvero è l’incertezza: le persone, in sostanza, non sanno cosa comprare», conclude Lenzi.