Daniele Masseglia
Economia

I balneari tornano ad alzare la voce: “Niente aste senza gli indennizzi”

Il Sib: “La legge parla chiaro, ora gli enti sono obbligati a una perizia sul valore degli investimenti”

Versilia, 30 novembre 2024 – Parlano di “appuntamento senza precedenti”, roba che in confronto i botti di Capodanno saranno dei fiammiferi. Il roboante annuncio è dei balneari, pronti a organizzare gli Stati generali del turismo balneare ai primi del 2025 come ennesima mobilitazione contro lo spettro dell’asta delle concessioni in virtù della direttiva Bolkestein. Il loro punto fermo, da difendere con le unghie e con i denti, è che senza indennizzi non potranno esserci le aste. Un obiettivo che per la prima volta ha visto rappresentanti istituzionali e sociali riunirsi a Roma in occasione del consiglio direttivo nazionale che si è svolto in piazza Belli.

“Stiamo organizzando un appuntamento senza precedenti – annuncia Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio – e davvero importante a Roma all’inizio del 2025: gli Stati generali del turismo balneare. Parteciperanno rappresentanti istituzionali di ogni livello, ossia nazionali, locali ed europei, ma anche i portatori d’interesse sia del mondo imprenditoriale che di quello delle società no profit. Perché un’errata applicazione della Bolkestein riguarda non solo gli stabilimenti balneari, ma tutte quelle attività che operano su demanio, dai ristoranti ai campeggi, dagli alberghi alle colonie degli istituti religiosi. Riteniamo che questo evento, il primo del genere in Italia, possa e debba costituire un momento importante di discussione, non faziosa, e di confronto, non preconcetto, per salvaguardare la balneazione attrezzata italiana che costituisce un elemento di vantaggio competitivo del Paese nel mercato internazionale delle vacanze. Dobbiamo assolutamente evitare che siano prese decisioni sbagliate e dannose, avrebbero come conseguenza quella di distruggere un modello di balneazione efficiente e di successo che il mondo ci invidia”.

Il Sib ricorda, in proposito, che il comparto balneare costituisce la parte più preziosa del turismo italiano, dato che questa estate il mare è stato scelto da oltre il 57% dei vacanzieri: “Ancora oggi la vacanza è sinonimo di mare”. Capacchione ha poi aggiunto che la mobilitazione della categoria proseguirà di pari passo con il calendario delle assemblee territoriali: “Sono necessarie per evidenziare che non siamo rassegnati e che non siamo disposti a accettare una legge che riteniamo sbagliata, ingiusta e dannosa”.

L’annuncio degli Stati generali arriva all’indomani dell’intervento di Sib-Confcommercio in merito alla questione degli indennizzi per i concessionari che dovessero soccombere alla concorrenza in caso di asta. “Le concessioni demaniali marittime – ha detto il presidente regionale del sindacato Alberto Nencetti – non possono essere messe a gara senza la preventiva determinazione degli indennizzi dovuti ai concessionari uscenti, così come previsto dalla normativa vigente. La legge 166 del 14 novembre 2024 ha introdotto criteri chiari per la procedura amministrativa relativa alle concessioni. Tra questi, l’obbligo per l’ente concedente di effettuare una perizia sul valore degli investimenti non ammortizzati prima di pubblicare eventuali bandi di gara. Senza questo passaggio, qualsiasi bando risulterebbe illegittimo e soggetto a contenzioso”. Nencetti sottolinea infine che il provvedimento legislativo stabilisce la continuità delle concessioni esistenti fino al 30 settembre 2027 “al fine di garantire un’ordinata transizione e rispettare i principi del diritto europeo. Eventuali bandi avviati in assenza di perizia espongono gli enti a rischi legali e compromettono la stagione balneare e i servizi essenziali per cittadini e turisti”.