MONICA PIERACCINI
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Economia

Andare in banca, sempre più difficile: in Toscana chiusi 800 sportelli in 10 anni

Dal 2015 al 2024 la Toscana ha perso oltre un terzo degli sportelli: da 2.269 a 1.470. Fisac Cgil: “Serve confronto urgente. Rischio aumento truffe con la spinta al digitale”

Andare in banca, sempre più difficile: in Toscana chiusi 800 sportelli in 10 anni

Firenze, 11 aprile 2025 – La desertificazione bancaria in Toscana non si arresta. Secondo gli ultimi dati diffusi da Bankitalia, nel 2024 la nostra regione ha registrato, rispetto al 2023, una riduzione del 2,7% degli sportelli bancari, un dato in linea con la media nazionale (-2,4%). Stabile, invece, il numero complessivo dei dipendenti (-0,4%), ma nel confronto con il 2021 si evidenzia una flessione marcata del 12%, a fronte di un calo nazionale molto più contenuto (-3%).

In Toscana 800 sportelli bancari chiusi in 10 anni
In Toscana 800 sportelli bancari chiusi in 10 anni

Nel dettaglio, tra il 2023 e il 2024 la Toscana ha perso 42 sportelli, con la maggior parte delle chiusure concentrate a Firenze (-10 sportelli). Sono però le province più piccole a registrare le percentuali peggiori: Prato perde il 7,4%, Massa Carrara il 3,9%. Se si guarda al lungo periodo, il quadro si fa ancora più preoccupante: dal 2015 al 2024 la Toscana ha perso oltre un terzo delle filiali bancarie (-35,2%), passando da 2.269 a 1.470 sportelli. Prato (-46%) e Pistoia (-46,2%) guidano questa emorragia.

La concentrazione degli sportelli si accentra sempre più al Nord Italia, dove si trova oggi il 58% delle filiali presenti nel Paese, con picchi in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Il dato sulla capillarità del servizio (sportelli ogni 100mila abitanti) mostra che la Toscana si attesta su una media di 40 sportelli ogni 100mila abitanti, numero superiore ai 33 della media nazionale. Anche questo indicatore, però, è in calo quasi ovunque. Emblematico il caso di Prato, dove si è passati da 26 a 24 sportelli ogni 100mila abitanti.

Nel 2024, inoltre, due Comuni toscani non risultano più serviti da alcun istituto bancario: si tratta di Londa (in provincia di Firenze) e Sambuca Pistoiese (in provincia di Pistoia), entrambi situati nelle cosiddette aree interne della regione. I Comuni toscani complessivamente "bancati" sono oggi 250 su 273.

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Digitalizzazione e fusioni rendono i territori sempre più scoperti

La chiusura degli sportelli bancari è un fenomeno che si alimenta di più fattori: da un lato, la crescente digitalizzazione dei servizi bancari, che consente di gestire in autonomia molte operazioni online, ha ridotto la necessità fisica di una filiale. Dall’altro, si osserva una concentrazione degli istituti legata a operazioni di fusione e accorpamento, che portano inevitabilmente a una razionalizzazione della rete.

Una tendenza che preoccupa non solo i territori periferici, ma anche le zone urbane.

“I dati complessivamente descrivono una situazione toscana in continua, seppur lenta, desertificazione; la chiusura delle filiali – sottolinea Paolo Cecchi, segretario generale di Fisac Cgil Toscana – ormai non interessa più soltanto le aree interne ma anche le zone cittadine e l’area metropolitana di Firenze”.

Fusioni bancarie e digitalizzazione tra le cause della riduzione degli sportelli bancari sul territorio
Fusioni bancarie e digitalizzazione tra le cause della riduzione degli sportelli bancari sul territorio

Secondo Cecchi, l’impatto delle operazioni di concentrazione bancaria è destinato a farsi sentire in modo ancora più netto nei prossimi mesi: “Gli esiti dell’avvio del cosiddetto Risiko bancario sono ancora al di là da poter esser previsti e valutati, ma certamente determineranno un’accelerazione nella chiusura degli sportelli, vista la probabile riduzione e semplificazione dei player bancari e finanziari nel nostro paese”.

Tra i nodi critici anche quello dell’inclusione digitale, che rischia di lasciare indietro ampie fasce della popolazione. “Il forte investimento nella digitalizzazione dei processi da parte delle banche costituisce – prosegue Cecchi – un’altra causa della desertificazione; occorre accelerare nel ridurre i gap di conoscenza e consapevolezza finanziaria da parte dei cittadini toscani, anche al fine di evitare che lo sviluppo dell’internet banking moltiplichi le frodi e le truffe online”.

“Accogliamo con grande soddisfazione la creazione dell’osservatorio sulla desertificazione bancaria costituito dalla Regione Toscana e attendiamo con impazienza di confrontarci con le aziende di credito e gli altri stakeholder interessati a questa tematica, che riteniamo importantissima per i cittadini e i lavoratori bancari toscani”, la conclusione del segretario della Fisac Cgil Toscana .