Monica Pieraccini
Economia

Bankitalia, in Toscana deboli prospettive per il 2024. In recupero il potere d'acquisto delle famiglie

Presentato il rapporto annuale della Banca d'Italia. In netta frenata l'economia della regione nel 2023

Il direttore di Bankitalia, Vito Barone, insieme ai ricercatori che hanno lavorato al rapporto sull'economia toscana

Il direttore di Bankitalia, Vito Barone, insieme ai ricercatori che hanno lavorato al rapporto sull'economia toscana

Firenze, 18 giugno 2024 - Calo della popolazione, rischi climatici e produttività. Queste le tre sfide strutturali da affrontare in Toscana secondo Bankitalia, che nel suo ultimo rapporto sull'economia evidenzia «deboli prospettive per il 2024, con rischi da tensioni geopolitiche». Qualche segnale positivo c'è, ha evidenziato il direttore della sede di Firenze di Banca d'Italia, Vito Barone, ma non ci si può aspettare niente di più che una stabilizzazione dell’economia. Indicatore incoraggiante il lieve recupero del potere d'acquisto da parte delle famiglie, con l'inflazione che passerà, secondo stime, dal 5,6% dello scorso anno all'1,2% del 2024. Nel frattempo, anche le retribuzioni sono leggermente risalite e quindi dovrebbero risalire i consumi, che nel 2023 sono arretrati ad un +1,4% contro il +6,7% del 2022. «Per il resto - ha sottolineato Barone - le dinamiche sono simili a quelle del 2023. Va detto però che il sistema, seppur piccolo, appare resiliente».

Nonostante la diminuzione del fatturato e della produzione (-3,5% nel 2023) le piccole imprese hanno avuto dei ricavi importanti, quindi, ha fatto presente il direttore di Bankitalia, «la redditività tiene ed il sistema bancario in qualche misura ha saputo prezzare meglio il rischio di credito, tanto è vero che la qualità del credito rimane sui livelli più che accettabili. Su questo fronte c'è qualche segnale di peggioramento, ma non è nulla in questo momento di preoccupante».

Pil 2023 allo 0,6% contro il 5,9% del 2022

Il 2023 si è chiuso con una crescita del Pil dello 0,6%, inferiore allo 0,9% nazionale e ben al di sotto del +5,9% registrato in Toscana del 2022. La domanda interna è stata debole, penalizzata da incertezza geopolitica, perdita di potere d’acquisto e politiche monetarie restrittive. Le esportazioni hanno retto grazie ai settori farmaceutico e meccanico, mentre la moda ha subito una flessione a due cifre. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,3%, toccando minimi storici, ma l’aumento degli occupati è stato sostenuto soprattutto dall’incremento dei lavoratori stranieri, che ha compensato il calo degli occupati italiani. Guardando al futuro, il calo demografico porterà entro il 2042 a una riduzione della forza lavoro di 200mila unità. Le retribuzioni in Toscana rimangono più basse rispetto alla media nazionale, a causa della prevalenza di settori come il turismo, caratterizzati da salari inferiori.

Compravendite: perdita di valore per gli immobili in zone ad alto rischio idrogeologico

Nel 2023, i mutui erogati sono diminuiti del 30%, con soli 2,8 miliardi di euro concessi, a causa di prezzi elevati e alti tassi di interesse. La Banca d’Italia ha anche analizzato l’andamento dei prezzi degli immobili in zone a rischio idrogeologico. Le abitazioni vicine ad aree colpite da eventi calamitosi si sono deprezzate, con una perdita stimata a 80 euro al metro quadrato, pari al 3,6% del valore mediano.