Firenze, 10 ottobre 2024 – Un 2023 tra luci e ombre, caratterizzato da una sostanziale stagnazione economica. L’occupazione aumenta, ma aumentano anche le richieste di ammortizzatori sociali e di sussidi Naspi per chi ha perso il lavoro. E’ quanto emerge dal rendiconto sociale di Inps Toscana, presentato a Palazzo Pazzi-Quaratesi in via del Proconsolo a Firenze
Il quadro economico e il bilancio Inps
Il rendiconto non solo descrive la situazione macroeconomica regionale, ma evidenzia anche tendenze specifiche del welfare in Toscana. Tra i dati più rilevanti l'aumento dell'età media della popolazione: nel 2023, infatti, in Toscana ha raggiunto i 47,8 anni, superiore alla media nazionale di 46,4 anni.
A livello economico, Inps Toscana ha chiuso il 2023 con 12 miliardi di euro di entrate correnti, a fronte di 29 miliardi di euro di uscite, principalmente legate alle prestazioni previdenziali. I costi di funzionamento si sono invece attestati a 130 milioni di euro.
Le cause della stagnazione
Il direttore regionale di Inps, Maurizio Emanuele Pizzicaroli, ha spiegato che la stagnazione toscana riflette il quadro nazionale. «La situazione economica è influenzata da fattori esterni come la crisi geopolitica, l'inflazione che continua a mordere e le politiche monetarie restrittive. È un contesto in chiaroscuro, con l'economia che rimane piatta», ha dichiarato il direttore.
Nonostante la stagnazione, c'è un dato positivo: il tasso di disoccupazione è sceso dal 6% al 5,3%. la popolazione toscana, però, composta da 3,7 milioni di persone, invecchia e l'aumento delle prestazioni assistenziali sono elementi di preoccupazione per Inps, in particolare per quanto riguarda le prestazioni di invalidità civile, che continuano a crescere dal 2020 al 2024.
Mercato del lavoro: precariato e aumento delle Naspi
Aumentano i rapporti di lavoro, ma contemporaneamente, aumenta anche la Naspi, segnale di un mercato del lavoro caratterizzato da precarietà, soprattutto nel settore turistico e del lavoro domestico. Le domande di sussidio sono cresciute del 7% rispetto al 2022 e del 25% rispetto al 2021.
Un altro aspetto preoccupante riguarda il fenomeno del lavoro nero e dei rapporti di lavoro fittizi. Nel 2023, la vigilanza ispettiva di Inps ha annullato 1.250 rapporti di lavoro creati per ottenere in modo fraudolento la Naspi o altre prestazioni previdenziali.
La lotta a queste forme di illegalità, tuttavia, è resa difficile dalla carenza di ispettori Inps, sceso negli ultimi anni da oltre 100 a soli 43. Il recente intervento normativo che ha abolito il ruolo a esaurimento degli ispettori congiunti Inps-Inail potrebbe però aprire la strada a nuove assunzioni.