Monica Pieraccini
Economia

La Toscana fa i conti con la Blue Tongue. Cosa è e perché preoccupa gli agricoltori

Si tratta della famosa “lingua blu” che colpisce gli allevamenti: quali sono i sintomi nei capi di bestiame

Un allevamento di ovini

Un allevamento di ovini

Firenze, 2 novembre 2024 – E' una malattia virale che colpisce il bestiame e che ora preoccupa anche gli agricoltori toscani. Si tratta della “Blue Tongue”, che ha già causato gravi danni in diversi allevamenti europei. In Italia sono stati rilevati diversi focolai, con impatti significativi non solo per le aziende colpite, ma per l’intera filiera agricola e zootecnica, a partire dalle forniture fino alla distribuzione dei prodotti derivati.

«Non bisogna fare allarmismi, ma fare la necessaria vigilanza sì», afferma Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana. «Come associazione siamo in costante contatto con le aziende del territorio per monitorare l’evoluzione della situazione e con le istituzioni locali». «La Regione Toscana ha già fatto un bando a sostegno degli allevatori che mettono a disposizione delle autorità sanitarie capi di bestiame con funzione di ‘sentinella’ per verificare l’eventuale circolazione virale. Ma ovviamente – prosegue Neri - non può bastare ed è evidente che sia necessario un intervento coordinato tra tutti i Paesi membri dell’Unione europea per garantire misure adeguate sia sulla prevenzione che sul contenimento e una distribuzione equa dei fondi necessari».

«La nostra agricoltura è già sotto pressione a causa delle conseguenze delle tensioni geopolitiche, dell’inflazione e di politiche comunitarie spesso distanti dalle esigenze reali del settore. Gli allevatori toscani, così come quelli di tutta Italia, non possono subire ulteriori colpi. Per questo – fa appello il presidente di Confagricoltura Toscana - chiediamo alle istituzioni europee non solo la disponibilità immediata di vaccini sicuri ed efficaci, ma anche la predisposizione di aiuti economici diretti per sostenere le aziende che subiscono perdite economiche a causa della Blue Tongue».

Cos'è la Blue Tongue

Secondo quanto si legge sul sito del ministero della Salute, la Blue Tongue è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori ematofagi (culicoidi) causata da un Rna virus della famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, del quale si conoscono 27 diversi sierotipi.

Il ciclo biologico della Blue Tongue prevede la trasmissione da un animale ad un altro attraverso la puntura degli insetti vettori, la cui riproduzione e la successiva deposizione di uova avviene in habitat con caratteristiche specifiche, come ambienti fangosi, naturali (pozze piovane, margini di corsi d’acqua) e artificiali (campi irrigati, scoli di abbeveratoi). È questo l’ambiente preferito dal culicoide Imicola, il principale vettore della malattia in Italia. Sono insetti ad attività crepuscolare, anche se alcune specie possono volare attivamente di giorno. Solo la femmina adulta può infettarsi tramite il pasto di sangue da animali in fase viremica, ossia con il virus presente nel sangue. Una volta infettatisi i culicoidi rimangono infetti per il resto della loro vita.

I sintomi negli ovini e nei bovini

Anche se tutte le specie di ruminanti sono recettive alla malattia, il virus colpisce prevalentemente gli ovini con una sintomatologia molto grave con febbre, scolo nasale ed edema della testa e congestione delle mucose della bocca. Nei casi più gravi la lingua, ingrossata e cianotica, fuoriesce dalla bocca, da qui il nome di lingua blu dato alla malattia. L’infezione è anche responsabile di malformazioni fetali e aborti e può portare alla morte gli animali.

Nei bovini, sia domestici che selvatici, l’infezione può mostrarsi con forme cliniche più o meno evidenti. Il bovino, una volta infettato dall’insetto vettore, presenta una fase viremica molto lunga, fino a 60 giorni post infezione. In tal modo rappresenta un serbatoio di virus in grado di garantire all’infezione il superamento dei periodi di freddo invernale nelle zone temperate. Ciò giustifica le severe misure di restrizione previste dalla normativa vigente circa il divieto di movimentazione degli animali sensibili.

Come difendersi dalla Blue Tongue

Non esiste alcuna terapia in grado di eliminare il virus e far guarire gli animali malati. La sola terapia applicabile è di tipo sintomatico, cioè volta a risolvere o attenuare i sintomi causati dalla malattia.

La profilassi diretta si attua tramite la protezione degli animali delle specie sensibili dall’attacco dei vettori e attraverso l’applicazione di misure di mitigazione del rischio correlato alle movimentazioni degli animali sensibili provenienti da allevamenti o territori con accertata circolazione virale.

La profilassi indiretta attraverso la vaccinazione degli animali delle specie sensibili ha lo scopo non solo di proteggere gli animali dall’infezione, ma anche di ridurre o prevenire la fase viremica, ossia la fase di presenza del virus nel sangue, riducendo di fatto la circolazione virale.

La vaccinazione di tutti gli animali recettivi ha lo scopo primario di diminuire le perdite legate alla malattia, unitamente all’obiettivo di abbassare la probabilità di diffusione dell'infezione dalle aree infette verso il rimanente territorio attraverso la costituzione di una fascia di popolazione resistente all'infezione.