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Eco della tiroide
Firenze, 10 febbraio 2025 – Negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo delle patologie legate alla tiroide, in particolare tra le donne. In Toscana, nel 2023, sono stati oltre 8.300 i pazienti ricoverati per malattie delle ghiandole endocrine e del metabolismo, di cui circa 5.100 donne. Tra il 2019 e il 2021, la regione ha registrato 112 decessi a causa di tumori alla tiroide. Per supportare le persone affette da queste patologie, l'Inps ha previsto un sostegno economico destinato a chi presenta un'invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%.
Chi può accedere al bonus
L'accesso a questo contributo non è automatico, ma subordinato alla valutazione di una commissione medica. Il bonus, che è in realtà un assegno di invalidità, può essere richiesto da chi ha ricevuto una diagnosi certificata di una delle seguenti condizioni:
- Carcinoma tiroideo;
- Gozzo;
- Ipotiroidismo;
- Ipertiroidismo.
L'asportazione della tiroide non garantisce automaticamente il beneficio economico: è necessario che la condizione comprometta significativamente le attività quotidiane della persona e rientri in una percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 100%.
Importo dell'assegno di invalidità
L'importo dell'assegno varia in base alla percentuale di invalidità riconosciuta:
- Dal 74%: 286 euro mensili
- Per invalidità al 100%: fino a 550 euro mensili
- Per chi necessita di assistenza continua: fino a 520,29 euro mensili.
Come fare domanda
Per richiedere l'assegno di invalidità, è necessario presentare la documentazione medica al medico di base, il quale provvederà a inoltrarla all'Inps tramite il portale dedicato. Successivamente, l'istituto fisserà una visita con una commissione medica per valutare il grado di invalidità.Tra i documenti richiesti: ecografia tiroidea, esame del Tsh, certificato originale attestante la patologia.
Oltre all'assegno di invalidità, le persone affette da patologie tiroidee riconosciute come invalidanti possono accedere a ulteriori agevolazioni previste dalla legge, tra cui permessi mensili retribuiti, riposi giornalieri, congedo straordinario fino a due anni per chi necessita di assistenza continua. Per informazioni consultare il sito dell’Inps.