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Buoni pasto, ecco chi li accetta e quali sono vantaggi e svantaggi: la guida

Dai fast food ai negozi di alimentari, fino al take away pagato online. Tutto quello che c'è da sapere sui 'ticket'

Buoni pasto

Roma, 10 giugno 2022 – Con i buoni pasto, o 'ticket restaurant', dal nome di uno dei buoni più conosciuti e utilizzati, è possibile pagare un pranzo o una cena oppure fare la spesa. Sono vantaggiosi per le aziende che li riconoscono ai dipendenti, ma molto meno per chi li accetta, a causa degli alti costi delle commissioni. Secondo i dati di Fipe-Confcommercio ogni anno in Italia vengono emessi oltre 500 milioni di buoni pasto, per un valore totale di 3,2 miliardi di euro, a beneficio di 2,7 milioni di lavoratori dipendenti. Ecco, in sintesi, come funzionano e dove si possono spendere.

Cosa sono i buoni pasto 

I buoni pasto sono mezzi di pagamento. Vengono dati dai datori di lavoro ai dipendenti per offrire un servizio sostitutivo della mensa. I dipendenti poi li possono spendere negli esercizi convenzionati, che poi si rivolgono alle aziende che emettono i buoni pasto per ottenerne il rimborso.

Chi accetta i buoni pasto 

Dove si possono spendere i buoni pasto? Dipende dalla tipo di ticket. Per conoscere dove utilizzarli è possibile consultare direttamente il sito o l'app della società che fornisce buoni pasto alla propria azienda. Le principali sono Edenred, UpDay, Sedexo, Pellegrini, Yes Ticket. In linea generale, i bar, ristoranti, gelaterie e così via che accettano buoni pasto espongono il relativo adesivo sulla vetrina. Tutte le principali catene della grande distribuzione li accettano: Conad Carrefour, Esselunga, Coop, Pam, Despar, Naturasì, solo per citarne alcune. E' possibile usare i buoni pasto anche nelle aziende agricole o nelle industrie di produzione alimentare che vendono al dettaglio. 

Acquisti online 

Spesso è possibile utilizzare il buono pasto anche online, sia per comprare nei supermercati, sia per i servizi di asporto e consegna a domicilio in ristoranti e pizzerie. Si possono utilizzare anche sulle piattaforme e-commerce di chi vende prodotti alimentari. Il buono pasto, oltre ad essere in formato cartaceo, può tra l'altro essere erogato in formato elettronico, direttamente sul proprio smartphone.

I vantaggi per l'azienda e il lavoratore 

Il buono pasto è un vantaggio per l'azienda, che evita così di gestire l'indennità di mensa. Inoltre iul buono è deducibile dal reddito d'impresa, l'Iva al 4% è completamente detraibile, e, per il dipendente, il buono è esente da tassazione e contribuzione sino a 8 euro il giorno in formato elettronico e di 4 euro se in formato cartaceo. Il ticket è vantaggioso anche per i liberi professionisti e i lavoratori autonomi: possono dedurre dal reddito il 75% del valore del buono pasto, con Iva detraibile al 10% e fino ad una soglia massima del 2% del fatturato.

Vantaggi e svantaggi per il commerciante 

Accettando il buono pasto, il pubblico esercizio fornisce un servizio aggiuntivo, che lo aiuta a fidelizzare il cliente. C'è però uno svantaggio, e non da poco. Le commissioni troppo alte. Per ogni buono da 8 euro speso, il bar o il ristorante che lo ha accettato ottiene un rimborso di 6 euro.