Firenze, 11 luglio 2024 – Pannelli crollati, muffa nelle abitazioni, ritardi nei lavori, mancanza di documentazione e costi esorbitanti. Sono queste le problematiche denunciate dal Movimento Consumatori Toscana in relazione ai lavori effettuati con il Superbonus 110. Il caso emblematico riguarda una villetta unifamiliare nel Valdarno aretino, portata in tribunale per lavori mal eseguiti. E’ davvero così disastrosa la situazione?
“Non rileviamo contenziosi a carico delle nostre imprese artigiane per i lavori fatti con il Superbonus 110», risponde il segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, Jacopo Ferretti. «Non siamo a conoscenza, sul nostro territorio, di cappotti termici che si sono staccati dalla facciata nel nostro territorio. I casi eccezionali visti in Italia sono dovuti o a interventi mal eseguito o ad eventi eccezionali, come le grandinate, che hanno danneggiato i cappotti, fatti in materiale leggero». Si possono anche incendiare, e infatti è anche successo, ma non c'è da meravigliarsi perché i cappotti termici non sono materiali ignifughi, sono fatti, di fatto, di polistirolo.
Invece, è un fenomeno diffuso anche in Toscana l’aumento della muffa in casa a causa dell’installazione del cappotto termico. “E' ovvio – sottolinea Ferretti – che se si isola l'edificio con un cappotto e si installano infissi di ultima generazione, l'aria non circola più, causando la proliferazione della muffa. Tuttavia, queste situazioni non diventano contenziosi, ma si risolvono con ulteriori interventi per creare ingressi d'aria esterna”.
In quanto invece alla mancanza di certificazioni su prodotti e interventi fatti con il Superbonus 110, «si tratta di un problema diverso, legato al fatto – afferma Roberto Pellegrini, coordinatore settore costruzioni e impianti di Cna Toscana – che probabilmente i lavori sono stati effettuati non dalle nostre imprese artigiane, ma da grandi aziende che sono entrate sul mercato proprio per cogliere l'opportunità di questi incentivi, ma senza averne le competenze». «Queste imprese, che solitamente si sono occupate anche di preparare tutta la pratica e la documentazione, sono poi sparite, si sono dileguate», lasciando in difficoltà chi questi interventi li ha commissionati. E che ora stanno iniziando a rivolgersi agli avvocati.