Firenze, 11 luglio 2024 – Il cappotto termico è una soluzione sempre più popolare per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Tanti gli interventi di questo tipo che sono stati fatti ricorrendo al Superbonus 110. In effetti, il cappotto termico può migliorare significativamente l’efficienza energetica di un edificio, portando a risparmi economici e un aumento del valore immobiliare. Tuttavia, è importante valutare attentamente i costi, le esigenze specifiche dell’abitazione e le possibili criticità prima di procedere con l’installazione. Vediamo cos’è un cappotto termico e quando conviene installarlo.
Cos’è un cappotto termico
Il cappotto termico consiste nell’installazione di pannelli isolanti all’esterno o all’interno degli edifici. L'obiettivo principale è ridurre la dispersione di calore e migliorare l’efficienza energetica, influenzando positivamente le dinamiche di riscaldamento e raffreddamento. Esistono principalmente due tipologie di cappotto termico. Il cappotto termico esterno è il più diffuso e efficace, con i pannelli installati sulla facciata dell’edificio. Il cappotto interno viene invece di solito utilizzato quando non è possibile intervenire all’esterno dell’edificio.
Materiali utilizzati
I pannelli per il cappotto termico possono essere realizzati con vari materiali, ognuno con specifiche caratteristiche:
- Polistirene e poliuretano, che sono resine dal costo contenuto e buona efficacia
- Grafite: offre un elevato grado di isolamento ma è più costosa
- Fibre naturali e minerali: hanno una bona efficacia e il costo contenuto, ma è variabile la resa estetica
- Fibra di legno: garantisce un isolamento medio, ha un buon pregio estetico ed è un materiale utilizzato per cappotti interni
- Silicato di calcio: garantisce un isolamento medio e ha la capacità di prevenire la formazione di muffe
- Sughero: isolamento ottimo, ma ma occupa molto spazio.
Vantaggi di un cappotto termico
Installare un cappotto termico ha numerosi vantaggi. Per prima cosa, riduce lo scambio di calore interno-esterno, facilitando il mantenimento della temperatura desiderata. Secondo, permette davvero un efficientamento energetico e quindi un risparmio in bolletta. Con il cappotto, infatti, all’interno della casa è possibile mantenere climatizzatori e condizionatori al minimo, con un risparmio che può superare il 40%. L’intervento per installarlo è generalmente poco invasivo, coinvolgendo principalmente le finiture. Inoltre, l’ecobonus e il nuovo superbonus possono coprire parte della spesa per l’installazione e, infine, migliorando l’efficienza energetica aumenta anche il valore dell’immobile, specie alla luce delle direttive europee “green”.
Gli svantaggi
Installare un cappotto esterno può essere molto costoso, specie se copre l’intera facciata e questo sicuramente è uno svantaggio. Se si vive in condominio, inoltre, l’installazione richiede l’approvazione dell’assemblea condominiale e una condivisione dei costi, potendo generare litigi e malumori. Se invece si ricorre al cappotto interno, questo può ridurre gli spazi disponibili nell’abitazione. In generale, non è vantaggioso fare questo tipo di intervento sull’edificio di cui siamo proprietari se non si hanno sufficienti risorse economiche, se l’abitazione è di piccole dimensioni e se è già soggetto a problemi di umidità. Con il cappotto, infatti, il rischio di condensa – e della conseguenza formazione della muffa – è alto.